L’ex premier attacca le scelte di von der Leyen: «Abbiamo dovuto rassegnarci ai dazi». Da Gaza all’Ucraina, l’Unione «marginale». Ma la soluzione è più integrazione europea
Mario Draghi è salito sul palco del Meeting di Rimini accolto da un lungo scroscio di applausi. Poi, con il suo consueto tono serafico, ha sputato fuoco contro l’attuale Unione europea e le scelte dei suoi leader, a partire dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. L’incipit è stato dritto e fulminante: «Per anni l’Unione europea ha creduto che la dimensione economica, con 450 milioni di consumatori, portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali internazionali.



