Smart working normato, rinnovi contrattuali, attenzione alla formazione. Sono i punti fondamentali del Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale siglato stamattina a palazzo Chigi dal premier Mario Draghi, dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Il ministro Brunetta è pronto, dopo le anticipazioni nel corso dell’audizione di ieri dove ha anticipato i prossimi rinnovi contrattuali, prosegue il suo percorso: «Venerdì convocherò tutte le confederazioni sindacali rappresentative del pubblico impiego con l'obiettivo di avviare il negoziato in tempi brevi. È per noi il migliore segno di ripartenza. Un buon contratto è un investimento nella fiducia reciproca, nella stabilità e nel carattere innovativo delle relazioni di lavoro» ha detto il ministro in quota Forza Italia. Il presidente del consiglio invece non ha risparmiato critiche al sistema attuale.

L’intervento di Draghi

«Partiamo da due numeri – ha detto il premier –: l’età media oggi dei dipendenti pubblici è di quasi 51 anni, mentre venti anni fa era di 43 anni e mezzo». Dal punto di vista demografico «c’è stato un progressivo indebolimento della struttura demografica della pubblica amministrazione». C’è un secondo aspetto, ha proseguito, «la formazione. Oggi si spendono ben 48 euro a persona per la formazione del settore pubblico: ho detto “ben” ironicamente. E un solo giorno è destinato alla formazione del personale pubblico».

La pandemia, ha proseguito il premier, ha rivelato la centralità del settore pubblico«nel proteggere il nostro modo di vita. Nel proteggere la qualità della nostra vita». Il secondo «è il Piano nazionale di ripresa e resilienza».
Adesso servono nuove professionalità, investimenti in formazione e nuove forme di lavoro: «Se pensiamo allo sviluppo del lavoro in smart working, vediamo come è cambiato il nostro modo di lavorare; nuove professionalità richiedono investimenti e nuove regole. Questo è il percorso che stiamo iniziando oggi».

L’ottimismo dei sindacati

Il segretario della Cgil Maurizio Landini è propositivo: «Quello che stiamo facendo qui è oggi è un passaggio importante per migliorare i diritti e le condizioni dei cittadini e per favorire e accelerare il funzionamento della macchina pubblica, è assolutamente importante ed è importante il modo e il metodo in cui ci stiamo muovendo». Draghi ha detto di tenere molto a instaurare un buon rapporto con le sigle: «Nel corso delle consultazioni ho avuto modo di esprimere quanto io tenga a questo confronto e questo dialogo, oggi è la prima occasione di incontro».

© Riproduzione riservata