PARLANO I SINDACI E PRESIDENTI DI REGIONE

I grandi elettori spingono perché Draghi resti premier

LaPresse/POOL Ansa
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  • Nel 2013 salirono al Colle ad implorare Napolitano, il racconto di chi c’era. Oggi Bonaccini assicura che non ci saranno appelli, «ma Draghi a Chigi fa un gran lavoro». Dai sindaci invece il coro di «SuperMario» resta.
  • Nardella, sindaco di Firenze: «La preoccupazione è che, non trovando un secondo Draghi al governo, tutto quello che già oggi appare difficile diventa critico, dall’attuazione del Pnrr, alla gestione della pandemia». Lepore, di Bologna: «Sono preoccupato del salto nel buio di un eventuale nuovo governo. Non possiamo permettercelo». 
  • La quarta ondata può determinare il ritorno dei «tempi eccezionali».

A seguire il ragionamento di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, fra i presidenti delle regioni non tira aria di appelli al capo dello Stato o al presidente del Consiglio. Né al primo perché resti al suo posto, come accettò di fare Giorgio Napolitano nell’aprile 2013, né del secondo perché resti al suo. «No assolutamente no, non è questo il nostro ruolo e sarebbe sbagliato fare richieste di questo genere», spiega il presidente dell’Emilia Romagna. «Siamo amministratori loca

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