È morto all’età di 69 anni Umberto Minopoli, politico e manager, presidente dell’Associazione italiana nucleare (Ain) dal 2013. Nato a Pozzuoli, in provincia di Napoli, il 16 febbraio 1954, è stato segretario della Fgci e poi dirigente del Pci. Convinto sostenitore di una sinistra riformista, le sue idee erano vicine a quelle di Gerardo Chiaromonte e Giorgio Napolitano.

Dal 1993 al 1995 ha occupato posizioni di responsabilità nell'ambito del Dipartimento Studi del Gruppo Finmeccanica. Ha ricoperto il ruolo di capo della segreteria tecnica del ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Tra il 2002 e il 2004 è divenuto membro del Cda di Piaggio Aeronautics.

Dal mondo della politica sono molti i messaggi di cordoglio, come quello del senatore del Pd Walter Verini: «La improvvisa e prematura scomparsa di Umberto Minopoli lascia un vuoto vero nella sinistra italiana. Umberto è stato un riformista coerente e coraggioso, fin da ragazzo nella Fgci. Nelle sue battaglie politiche, nei suoi interventi, nei suoi libri e nei suoi articoli, non ha mai perso di vista l’idea di una sinistra di governo. Di governo, che è cosa diversa dal governismo. Non ha mai avuto timore di essere in minoranza. Ai riformisti che vogliono davvero cambiare le cose è capitato spesso nella storia della sinistra. Ci mancheranno le sue visioni e il suo realismo. E le polemiche che a volte rivolgeva anche nei nostri confronti. Ma facevano parte di una merce diventata rara: battaglia politica e cultura». 
La comunità del Pd della sua regione ha rilasciato una nota: «È scomparso prematuramente Umberto Minopoli. Napoli, la Sinistra, il mondo del lavoro e dell'impresa perdono una personalità di grande valore e dalla straordinaria vivacità intellettuale e politica. Mancherà a tutti. Alla moglie, Carmela Francese, ai suoi figli la comunità del Partito Democratico della Campania rivolge un forte e sentito abbraccio».

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