«Non possiamo perdere tempo, dobbiamo mettere in campo tutte le misure per evitare un nuovo lockdown», ha detto il presidente del Consiglio. Ma le misure sono morbide. Bar e ristoranti resteranno aperti dalle 5 del mattino a mezzanotte, se si consuma al tavolo (al massimo in sei). Apertura fino alle 18 altrimenti. Le consegne a domicilio sono consentite senza vincolo di orario, l’asporto fino a mezzanotte. Tutti i ristoratori dovranno esporre un cartello con il numero massimo di persone che possono stare all’interno.

Le lezioni a scuola restano in presenza, ma in ingressi scaglionati. Sarà favorita la flessibilità alle superiori, anche con orari pomeridiani. Stop alle sagre e alle fiere locali. Sospesi i congressi e i convegni in presenza. I sindaci dopo le 21 potranno chiudere vie o piazze nei centri urbani, per evitare «situazioni di assembramento». Potranno accedere, in questi casi, solo le persone che devono raggiungere case o negozi.

Alle 21 chiudono le sale gioco e i bingo. Il nodo da risolvere resta invece quello delle palestre. Per ora rimangono aperte, ma Conte dà una sorta di ultimatum: «Se non si adegueranno ai protocolli di sicurezza, settimana prossima le chiuderemo».

Linee morbide

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato il nuovo Dpcm: non ci sono misure drastiche, ma piccole novità, frutto della mediazione all’interno del governo e nel confronto con le regioni.   

La linea è quella anticipata più volte da Conte nei giorni scorsi: si vogliono introdurre misure graduali, per cercare di frenare il contagio e allo stesso tempo scongiurare la prospettiva del lockdown. Oggi, domenica 18 ottobre, i contagi sono cresciuti ancora, nonostante la diminuzione dei tamponi.

Tamponi al San Giovanni di Roma (Foto: LaPresse)

Aspettando Conte

L’attesa per la conferenza stampa, arrivata in ritardo, ha riproposto in un certo senso il rito della scorsa primavera. Con indiscrezioni rilanciate dalle agenzie, in attesa della conferma ufficiale. L’attesa è stata vissuta su Twitter, in alcuni casi con fastidio e in altri con ironia.

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