C’era una volta

Le elezioni hanno decretato la morte dello spot politico

AP Photo/Alessandra Tarantino
AP Photo/Alessandra Tarantino
  • Lo spot politico, da anni diffuso e popolare in altre nazioni prima fra tutte gli Stati Uniti, arriva in Italia alla fine degli anni Settanta, quale diretta conseguenza della rapida diffusione di una miriade di emittenti locali private piccole e meno piccole, di fatto illegali, che si sostentano grazie agli spot a pagamento programmati in maniera massiccia attraverso i break che interrompono i programmi.
  • Sono le elezioni politiche del 1983 a segnare il passaggio dello spot sulla scena nazionale. Il Psi punta sulla figura di Bettino Craxi, la Dc si rivolge senza tentennamenti alla pubblicità commerciale, il  Pci guarda al cinema e realizza delle mini-fiction, il Psdi si inventa il cartone animato di Gigi il Gatto.
  • A partire dai primi anni duemila, Internet diventa un canale alternativo per la diffusione degli spot impediti altrove. Ma a poco a poco la grande libertà della rete incide sulle sue caratteristiche formali. Perché limitarsi a 20 o 40 secondi dal momento che lo spazio non si paga, perché realizzarne pochi quando se ne possono “trasmettere” all’infinito, perché spendere grandi budget quando in rete funziona anche il dilettantistico?

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