Mancano 19 giorni alle elezioni, anche oggi vi teniamo aggiornati sui dibattiti in campagna elettorale. Restano da risolvere le diatribe interne al centrodestra, diviso per esempio sul tema delle sanzioni alla Russia, che Matteo Salvini continua a ritenere dannose per l’Italia, o su quello economico: la Lega chiede lo scostamento di bilancio, Fratelli d’Italia continua a essere totalmente contraria.

16.59 – Mèlenchon incontrerà domani a Roma Luigi De Magistris 

Jean-Luc Mèlenchon, il leader de la France Insoumise incontrerà domani in un’assemblea pubblica Luigi De Magistris, capo politico di Unione popolare, Marta Collot e Giuliano Granato, portavoce nazionali di Potere al Popolo e candidati di Unione popolare.

L’assemblea si terrà nel quartiere Quadraro e Mélenchon dialogherà con gli abitanti e gli esponenti delle forze sociali, sindacali e dei movimenti per il diritto all'abitare.

Alle ultime elezioni presidenziali francesi Mèlenchon è arrivato terzo dopo l’attuale presidente Emmanuel Macron e la leader di destra Marine Le Pen. La France Insoumise è la prima forza di opposizione in Francia.


16.29 Cirinnà accusa Renzi di aver affossato il Ddl Zan

«La morte del ddl Zan ha un mandante, ha il nome e il cognome del sicario che ha colpito il testo, cioè Matteo Renzi e Italia Viva. Loro avevano votato il testo così come era uscito dal Senato, poi c'è stato un cambio di governo, dal Conte 2 al Draghi e Matteo Renzi ha deciso di sfilarsi trovando scuse inesistenti come quella di non rispettare l'identità di genere come elemento protettivo delle persone», ha detto la senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà intervenendo al tg di Cusano News 7.

«Noi possiamo ripresentare il ddl Zan, lo faremo, ma io credo – ha aggiunto – che con nessuna maggioranza di centrodestra un testo sui diritti possa arrivare ad essere approvato. È un altro dei motivi per cui dobbiamo fortemente vincere queste elezioni perché tutto quello che asserisce alla vita delle persone non potrà essere difeso in parlamento, non penso solo alla comunità Lgbt, ma penso anche alle donne e a tutti coloro che la Meloni ha definito 'deviati', ad esempio le persone con una patologia psichiatrica».


15.15 – Secondo i parlamentari della Lega, Meta li sta ostacolando

«È stato depositato oggi un esposto all'Agcom per chiedere chiarimenti e interventi urgenti per sanzionare la condotta scorretta del gruppo Meta in campagna elettorale. La Società di Zuckerberg in Italia sta arbitrariamente oscurando e inibendo la divulgazione di contenuti delle pagine dei parlamentari della Lega e in generale di gruppi riferiti al centrodestra. A nulla sono valse le interlocuzioni delle ultime settimane con il gruppo Meta nel tentativo di conoscere le ragioni di questa condotta fortemente pregiudizievole. L'azienda non ha fornito alcuna risposta né sul flusso organico della diffusione dei contenuti né sul blocco delle campagne pubblicitarie. Tutto ciò accade senza alcuna ragione o evidenza comunicata agli utenti, in un momento delicato come quello della campagna elettorale in cui dovrebbe prevalere più che mai il pluralismo della comunicazione». Così un gruppo di parlamentari leghisti che hanno comunicato di aver presentato all’Agcom, che regola questo tipo di situazioni, un esposto a proposito. Non è chiaro di che contenuti si tratti. 


15.02 – Non riuscire a trovare una soluzione sulle bollette «non fa parte delle cose possibili, perché vuol dire che l'azienda Italia chiude. Bisogna riuscirci a tutti i costi». Così il segretario del Pd, Enrico Letta, intervistato da LaPresse. Letta ha anche detto di essere «dall’altra parte» rispetto a Trump, che ha dato il suo endorsement a Conte, definendolo «my guy».


13.58 – I Giochi olimpici invernali hanno «un forte impatto ambientale e un costo a carico dello stato di oltre 2 miliardi di euro». Beppe Grillo si scaglia contro le Olimpiadi invernali continuanado a difendere la linea storica del Movimento 5 stelle, che disse no anche ai giochi da tenere a Roma. 


12.44 – I decreti Salvini sull'immigrazione, del primo governo Conte, «furono un errore: quando si fanno degli errori va ammesso. Nelle loro versioni originali erano indigeribili», poi si sono comunque rivelati «inefficaci» perché il «vero problema è l'integrazione: chi arriva in Italia spesso è disperato, accanirsi è crudele, incivile. Quando nel centrodestra parlano di blocco navale dicono una grande sciocchezza». Così il leader del M5S Giuseppe Conte, ospite del Corrieretv.


12.26 – «Più che il rischio democrazia vedo il rischio del default. A me preoccupa tantissimo che questo trio sfasciaconti, Salvini, Meloni e Berlusconi, in questo momento stia facendo proposte che porteranno l'Italia di nuovo sull'orlo del fallimento. Voi direte che è un'esagerazione, ma l'abbiamo già visto nel 2011. Proprio Meloni era ministro del Governo Berlusconi, sostenuto dalla Lega di Salvini in cui Salvini già militava, un Governo che ci ha portato quasi a non poter pagare gli stipendi sia dei dipendenti pubblici che privati». Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico Luigi Di Maio, a Napoli.


10.47 – «Ai segretari degli altri partiti dico, domani ci vediamo a Roma e firmiamo un impegno comune - come hanno fatto in Germania - per bloccare immediatamente gli aumenti di luce e gas». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Radio Capital.

Non è la prima volta che il segretario del Carroccio lancia l’idea, ma per il momento i partiti sono in attesa del pacchetto di aiuti del governo.


8.39 – È in programma per le 9 il messaggio di Enrico Letta a tutti i candidati dem impegnati nella campagna elettorale sui territori. 


8.25 – «Andiamo avanti con le sanzioni alla Russia ma l'Europa intervenga proteggendo operai, imprese e artigiani. L'Italia non può stare ferma, il governo deve mettere subito sul tavolo almeno 30 miliardi per limitare gli aumenti delle bollette». Lo ha detto a Radio Capital Matteo Salvini, segretario della Lega, ribadendo la necessità di approvare uno scostamento di bilancio. «Preferisco 30 miliardi a debito che non metterne 100 per pagare un milione di cassaintegrati tra un mese».


8.00 – Secondo Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, è necessario un ministero per gli Italiani all’estero. In un’intervista al Messaggero dice anche che il programma di FI prevede agevolazioni per chi voglia rientrare. 

Tajani apre anche sulle modifiche al Pnrr che propone FdI: «Niente stravolgimenti, ma se la nostra casa crolla, dobbiamo rimettere insieme le macerie, prima di poter costruire altro». 


7.36 – Per Flavio Tosi, ex sindaco di Verona, Salvini ha snaturato la Lega. In un’intervista a Repubblica spiega che le candidature «lui le ha calate tutte dall’alto, qualcosa di inaccettabile per dirigenti e militanti». Sui migranti, adesso, Salvini per Tosi è «ripetitivo», ma in ogni caso secondo l’ex sindaco non ci sarà la resa dei conti «perché il partito è stato normalizzato e militarizzato» dal segretario. 


7.30 – Emma Bonino in un’intervista al Corriere della Sera dice essere spaventata «dall’idea di essere governata da una destra reazionaria». «Rispetto molto la signora Meloni come rispetto tutti i miei avversari politici. Ma non condivido neanche una parola delle proposte che fa, sia per le libertà e le vite personali sia per le questioni nazionali». 

Bonino torna anche sulle sanzioni alla Russia: «I costi delle sanzioni sono sempre per i sanzionati ma anche per chi sanziona. Penso però che una reazione decisa all’invasione di Putin sia non solo necessaria ma doverosa». 


7.16 – In un’intervista al Corriere della Sera, Giulio Tremonti, ex ministro dei governi Berlusconi e tra i più menzionati come possibile ministro del governo di centrodestra che potrebbe formarsi dopo il voto, critica aspramente il “whatever it takes” di Mario Draghi. «Un intervento del genere andava fatto ma non poteva durare dieci anni». Per Tremonti, la forte inflazione che oggi causa problemi al paese dipende anche dagli effetti di quella scelta. 

Tremonti è anche contrario all’ipotesi di rivedere le sanzioni contro la Russia. «Una volta irrogate non le puoi più togliere, altrimenti perdi credibilità». E il candidato di Fratelli d’Italia vorrebbe anche mettere mano al Pnrr: «Quel piano non prevedeva l’inflazione, che adesso c’è; e prevedeva un sistema di investimenti sulla base di un sistema di priorità che adesso non sono più le stesse». 

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