Il prefetto di Padova Raffale Grassi conferma con due documenti quanto rivelato da Domani: per la villa privata della presidente del Senato che aspira al Quirinale, Elisabetta Casellati, oltre a essere stati investiti dal ministero dell’Interno 175 mila euro per cambiare tutti gli infissi e le finestre, altri 95 mila euro sono già stati preventivati per alzare il muro del giardino.

Le note

Nella prima nota inviata a Domani, Grassi smentisce Giorgina Garbo, affidataria dei lavori. La procuratrice speciale della ditta aveva negato di aver avuto a che fare con l’affidamento diretto. 

Nel documento si legge invece che, dopo aver interloquito con i giornalisti di Domani, ha telefonato direttamente al prefetto, che, in quanto mandatario, ha risposto a Domani di aver effettivamente stanziato per la prima parte dei lavori 175 mila euro alla ditta di costruzioni.

Per quanto riguarda il muro, scrive il prefetto in una seconda nota, l'iter autorizzativo del progetto non si è ancora concluso.

La somma preventivata per tali lavori ammonta nello specifico a 94.588,70 euro: «Faccio presente che l'opera- scrive Grassi – la cui necessità, per esigenze di sicurezza, è stata attestata dallo scrivente dopo aver sentito il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - allo stato non è stata realizzata».

Neanche Mattarella

Come raccontato da Domani, è possibile per motivi di sicurezza che il Viminale metta a disposizione del denaro pubblico per le abitazioni delle alte cariche. Tuttavia, il presidente della Camera Roberto Fico non ne ha beneficiato, e i presidenti della passata legislatura, Laura Boldrini e Pietro Grasso, a loro volta non hanno speso queste somme.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha risposto il suo staff, si è avvalso del fondo del ministero dell’Interno per la sua storica casa a Palermo, l’attico in via Libertà da cui in questi giorni sta spostando i mobili per andare a vivere nel nuovo appartamento in affitto a Roma appena abbandonerà il Colle. La sua casa siciliana però ha goduto solo di sistema d'allarme elettronico con un investimento pubblico irrisorio.

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