Elly Schlein in diretta su Instagram accantona l’idea di mettere il suo nome nel simbolo del Pd. Un’idea che le aveva attirato moltissime critiche, a partire dalla sconfessione del padre nobile del partito Romano Prodi, che contestava anche la candidatura stessa di Schlein, in considerazione del fatto che all’Europarlamento dovrà rinunciare. «Perché dobbiamo dare un voto a una persona che di sicuro non ci va? Queste sono ferite della democrazia», ha detto Prodi.

L’ipotesi che nel simbolo potesse esserci il nome della segretaria ha scatenato un putiferio a Largo del Nazareno, innescando tensioni che non si vedevano da tempo: come giustificare la presenta del nome nel simbolo mentre si fa la lotta alla riforma del premierato, tanto per fare un esempio?

La decisione di mettere il nome della segretaria nel simbolo, data per scontata fino a ieri a mezzogiorno, è quindi slittata e infine è stata accantonata. È servito dunque un supplemento di riflessione. Poi la segretaria ha ufficializzato che il nome non ci sarà.

«È stato proposto di inserire il mio nome – ha detto la segretaria in diretta su Instagram – nel logo elettorale. Si è aperta una discussione ieri in Direzione e anche fuori. Ringrazio chi ha fatto quella proposta ma il contributo migliore che posso dare a questa squadra, lo posso dare correndo assieme alla lista. Questa proposta mi è sembrata più divisiva che rafforzativa».

«Siamo l'unico partito che discute al suo interno – ha aggiunto – La capacità di guida non si misura nella forza del pugno, ma dal polso e dall'orecchio ben teso a terra, nell'ascoltarci e nel fare sintesi».

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