Durante l’ultima udienza per l’omicidio del capo ultras e narcotrafficante Piscitelli, detto Diabolik, ha parlato il collaboratore di giustizia Fabrizio Capogna: un racconto di violenza e affari milionari
Una città sotto assedio dove chi sgarra viene sequestrato o ucciso, dove i boss fanno affari godendo di comode detenzioni, di comunità a disposizione e latitanze dorate. Dove anche in carcere tutti i malviventi hanno cellulari per continuare gli affari. Tutto avviene per accaparrarsi e vendere la coca nelle sue variegate qualità: squama, boliviana, peruviana. A raccontare Roma è Fabrizio Capogna, una vita da trafficante di droga e oggi collaboratore di giustizia, ascoltato nel processo che vede



