Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm, che contiene tutte le nuove misure anti Covid-19 valide dal 16 gennaio al 5 marzo. Il Dpcm si affianca al decreto legge, già emanato nei giorni scorsi, e all’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza sui nuovi colori delle regioni, in arrivo in serata. Tanti i nuovi provvedimenti, dall’asporto di bibite e bevande alcoliche dopo le 18, alla conferma del limite visite a parenti e amici, dalla questione degli impianti sciistici fino al rientro in presenza a scuola.

Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo casi di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, come anche sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se queste attività vengono svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente. Confermata inoltre la possibilità di istituire una zona bianca per chi non supererà un tasso di incidenza di 50 positivi ogni 100mila abitanti, mentre parallelamente vengono resi più severi i criteri che porteranno automaticamente le regioni in zona arancione e rossa. Ecco cosa prevede il nuovo Dpcm.

Visite ad amici e parenti

Per quanto riguarda le visite, la novità è che anche in zona rossa sarà consentito, massimo in due a esclusione dei minori di 14 anni, andare a casa di amici e parenti una volta al giorno, come nelle zone arancioni. «Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata – si legge nel testo – è consentito nell'ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale». Rimane in vigore anche la norma secondo cui chi vive nei comuni con meno di 5mila abitanti può invece spostarsi «per una distanza non superiore ai 30 km dal confine, con esclusione dei capoluoghi di provincia».

Gli spostamenti e le seconde case

Dal 16 gennaio al 15 febbraio 2021, inoltre, è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Non sarà possibile, ad esempio, andare a trovare i genitori in un'altra regione se non ci sono motivi di salute o necessità. Il ricongiungimento con il partner è invece previsto tra le cause di necessità da giustificare con autocertificazione. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. 

Per quanto riguarda le seconde case, impossibile raggiungerle in zona rossa. In zona arancione, si può solo se la seconda casa si trova all’interno dello stesso comune, mentre in zona gialla si può solo all’interno della stessa regione, almeno fino al 15 febbraio. Restano bloccati, fino al 5 marzo, gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda.

Bar, ristoranti e asporto

Per i bar e le attività commerciali che vendono bevande e alcolici e che sono sprovvisti di cucina scatta il divieto di vendita da asporto alle 18. Questo provvedimento è mirato, nelle intenzioni dell’esecutivo, a limitare le occasioni di ritrovo al di fuori dei suddetti locali. Una forma alternativa di movida, visto il divieto di consumare all’interno delle attività dopo le ore 18, che il governo intende combattere inserendo il divieto di asporto per le bevande.

«Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 – si legge nel testo – l'asporto è consentito esclusivamente fino alle 18». Il governo dunque ha accolto la richiesta delle regioni, che volevano un divieto solo per la vendita di bevande e non per l’asporto in generale. Resta vietato consumare cibi e bevande anche nelle vicinanze dei locali.

Per quanto riguarda i ristoranti, saranno chiusi in gran parte d’Italia. Solo nelle zone gialle, infatti, è consentita la ristorazione fino alle 18 con l’obbligo di non più di 4 persone per tavolo. Le consegne a domicilio rimangono consentite fino alle 22, quando scatta il coprifuoco.

Scuola

A partire da lunedì 18 gennaio, le scuole superiori di secondo grado «adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica», in modo che «almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca sia garantita l'attività didattica in presenza». Confermata, inoltre, la didattica «integralmente» in presenza per le scuole dell'infanzia, elementari e medie. Ogni regione, tuttavia, continua a mantenere la facoltà di adottare ordinanze più restrittive. Le università possono predisporre, «in base all'andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, da svolgersi a distanza o in presenza, che tengono conto delle esigenze formative e dell'evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria».

Musei e crociere

Esclusivamente nelle zone gialle, riaprono i musei, gli istituti e i luoghi di cultura dal lunedì al venerdì, «a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l'anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata».

Ripartono anche le crociere. Il nuovo Dpcm firmato da Conte prevede che «i servizi di crociera da parte delle navi passeggere di bandiera italiana possono essere svolti nel rispetto delle specifiche linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico». I servizi di crociera, si legge ancora, «possono essere fruiti da coloro che non siano sottoposti ovvero obbligati al rispetto di misure di sorveglianza sanitaria e/o isolamento fiduciario».

Sport e Impianti sciistici

Consentito praticare solo sport all’aperto, osservando la distanza di sicurezza di almeno due metri da un’altra persona. Stesso discorso se si corre, si va in bicicletta o si fa ginnastica in uno spazio aperto.

Gli impianti sciistici rimarranno chiusi fino al 15 febbraio. Da quella data, potranno aprire «solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti».

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