IL RUOLO DELLA VITTIMA DEL FASCISMO

Una riconquista nata dal sacrificio di Giacomo Matteotti

Un uomo innamorato della democrazia parlamentare al punto di perdere la vita in  nome di quello Stato senza uomini forti al comando, riconquistato dagli italiani con il referendum del 1946

«Disonorevole Matteotti, volgare mistificatore, notissimo vigliacco e spregevolissimo ruffiano». Così il 3 maggio 1923 il Popolo d’Italia, giornale fondato da Benito Mussolini, avvertiva (con fare mafioso) il deputato socialista Giacomo Matteotti. «Sarà bene che egli si guardi, che se dovesse capitargli di trovarsi un giorno o l’altro con la testa rotta, ma proprio rotta, non sarà certo in diritto di dolersi». Erano anni che Matteotti scontava la violenza dello squadrismo fascista, praticamente

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