Mattia Canestri un anno fa è diventato “il paziente 1”, il malato accertato perché la dottoressa Annalisa Malara decise di ignorare i protocolli e verificare. Oggi, 20 febbraio, a un anno da quando fu scoperto il Covid-19 a Codogno si festeggia la prima Giornata nazionale del personale sanitario. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al presidente della federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, un messaggio di riconoscenza e di cordoglio:

«La prima Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socio assistenziale e del volontariato costituisce una importante occasione per rinnovare la più profonda riconoscenza del paese verso tutti coloro che con professionalità e abnegazione si sono trovati, e tuttora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica che, a distanza di poco più di un anno dalla sua comparsa, ancora ci affligge».

Fin dall’inizio della diffusione del virus, scrive Mattarella, «il personale sanitario si è dimostrato all’altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l’epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile».

Le sofferenze

È stato un impegno «contrassegnato da difficoltà e sofferenze: moltissimi operatori hanno contratto il virus e tante sono le vittime che abbiamo dovuto piangere tra medici e infermieri. Soprattutto a loro va dedicata questa giornata».

Il nostro sistema sanitario nazionale, «pur tra le tante difficoltà, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell’intera collettività».

Per queste ragioni «rivolgo, a nome di tutti gli Italiani, un saluto riconoscente a tutto il personale sanitario ed esprimo commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi».

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