Nella bolla del Giubileo Francesco parla della «perdita del desiderio di trasmettere la vita». Manca invece qualsiasi richiesta di perdono per le colpe della chiesa
Giovedì 9 maggio, ai vespri della festa dell’Ascensione (in Italia celebrata domenica), è stata pubblicata la bolla d’indizione del Giubileo, atto solenne con cui viene proclamato un «anno santo», che da quello del 1500 ha una cadenza ordinaria venticinquennale. Ma il documento papale non è una sorpresa: da mesi anche i romani più lontani dalla chiesa, ormai la stragrande maggioranza, a causa dei cantieri aperti – come sempre programmati e iniziati in ritardo – e del traffico più caotico del sol



