La ex maggioranza è già esplosa

Gli appelli a favore di Draghi non salveranno il governo

LaPresse
LaPresse
LaPresse
  • Piovono appelli per convincere Mario Draghi a restare. Uno è firmato da undici sindaci di grandi città, di sinistra e destra.
  • Per ora il no di Draghi viene descritto come irremovibile. Il guaio è che tutte queste invocazioni si infrangono sulle convulsioni della quasi ex maggioranza. Enrico Letta ha provato a lavorare a «ricreare la maggioranza» e «riportare a bordo i Cinque Stelle. Tutti o in parte».
  • Ma l’ipotesi si chiude quando Giuseppe Conte definisce «generiche» fin qui le risposte del premier al M5s. E conclude, almeno per il momento: «Non potremo condividere nessuna responsabilità di governo se non ci saranno risposte chiare sui nove punti consegnati». 

Piovono appelli per convincere Mario Draghi a restare. Uno è firmato da undici sindaci di grandi città, di sinistra e destra: da Beppe Sala (Milano), a Marco Bucci (Genova), a Luigi Brugnaro (Venezia), a Antonio Decaro (Bari, è anche il presidente dell’associazione nazionale dei primi cittadini), a Matteo Ricci (Pesaro, capo dei sindaci progressisti di Ali), a Roberto Gualtieri (Roma), Dario Nardella (Firenze), Stefano Lorusso (Torino). Il presidente della Liguria Giovanni Toti chiama a raccolt

Per continuare a leggere questo articolo