- L’Italia è «il campo di battaglia fra democrazia e sovranismo», ha scritto il direttore di Repubblica Maurizio Molinari (8 giugno), a questo aveva dedicato un libro due anni fa. Per più di un decennio è stato vero, oggi non più.
- Per dieci anni sono cadute le distinzioni politiche, la sostanza dei rapporti di forza economici e sociali da cambiare. Ci siamo dimenticati che si può essere democratici, ma di destra, e populisti, ma di sinistra.
- È una sfida per la segreteria di Elly Schlein, il progetto di una nuova sinistra, ma anche per i suoi oppositori, che lunedì in direzione (forse) daranno battaglia
L’Italia è «il campo di battaglia fra democrazia e sovranismo», ha scritto il direttore di Repubblica Maurizio Molinari (8 giugno), a questo aveva dedicato un libro due anni fa. Per più di un decennio è stato vero, oggi non più. Tra il 2011 e il 2022 in Europa le forze populiste e sovraniste hanno sottoposto a un doppio attacco le due principali famiglie del dopoguerra, i cristiano-democratici e i socialdemocratici. In nome della rivolta dal basso contro le élite, hanno strappato ai socialisti



