Il Partito democratico non ritira la mano, crede ancora che con Forza Italia sia urgente un dialogo di «spirito costituente» sulla legge di Bilancio, che però il governo ha presentato con grave ritardo e ora «sarebbe gravissimo se il Parlamento non potesse lavorare nel modo migliore» per esaminare la legge fondamentale dello Stato.

A dirlo è Graziano Delrio, presidente dei deputati del Pd, in un'intervista a La Stampa. «Noi ci crediamo ancora», conferma. «Abbiamo sempre detto che c'era bisogno di tutte le intelligenze possibili in un momento di emergenza così grave: un'unità nazionale sostanziale, anche se non nel governo. Uno spirito costituente davanti ad una crisi che ha una portata devastante non solo dal punto di vista economico. Rischiamo di perdere i sentimenti di coesione nazionale», aggiunge.  

Secondo Delrio «rischiamo una divisione tra garantiti e non garantiti come ci ha ricordato il presidente della Repubblica. Rischiamo di perdere la solidarietà generazionale. Una crisi senza precedenti che non va ridotta a un dibattito politicante, mi si perdoni il termine. Siamo dentro una discussione che, come durante la Costituente, riguarda il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti».

Sull'ipotesi di una collaborazione è andato in crisi il centrodestra. «Il nostro segretario Nicola Zingaretti lo ha detto con grande chiarezza: noi siamo disponibili e seri in questa operazione. Non si tratta di un inciucio, e usare questa espressione è soltanto un'operazione propagandistica per offuscare la realtà». Tra l'altro, continua Delrio, «Salvini non può rimproverare a Forza Italia di fare un inciucio: è stato lui che ha abbandonato il centrodestra per fare il governo 'giallo-verde'. Stavolta è tutto alla luce del sole».

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