Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mette in guardia dal contagio da Covid-19 e richiama tutti all’ordine, politici e cittadini chiedendo comportamenti responsabili: «Abbiamo dovuto – e purtroppo dobbiamo tuttora - piangere la morte di tante persone; di ogni età, anche tra i giovani. E non dobbiamo dimenticarcene, per rispetto nei loro confronti». Lo ha detto intervenendo all’assemblea nazionale dell’Anci, che si è svolta in videoconferenza.

L’appello ai cittadini

Mattarella ha parlato direttamente ai cittadini, e di «quel che ciascuno di noi cittadini può e deve fare per la sua comunità».

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'assemblea dell'Anci (Francesco Ammendola, Qurinale)

Ha esortato ad adottare autonomamente comportamenti per limitare il contagio da Covid-19. «Non si tratta solo di norme, ordinanze, regole dettate e applicate dalle istituzioni». Ma serve «l’impegno convinto di ciascuno di noi. La responsabilità personale; che in larga misura abbiamo apprezzata nei mesi scorsi».

Il presidente è sceso nei dettagli. Ha ricordato le buone pratiche di mascherine, l’igiene, il distanziamento, a cui ha aggiunto «la scelta di fare a meno di attività e incontri non indispensabili».

E non per imposizione, «ma per convinzione». Liberi e responsabili, ha aggiunto: «Per convenienza se non si avverte il dovere della solidarietà».

Il presidente ha avvertito: «Nessuno si lasci ingannare dal pensiero “a me non succederà”: questo modo di pensare si è infranto contro casi innumerevoli di disillusione, di persone che la pensavano così e sono state investite dal coronavirus».

In questa occasione, ha rivolto «un nuovo appello ai nostri concittadini perché ci si renda conto, tutti, della gravità del pericolo del contagio; che sta investendo l’intera umanità, ovunque, mettendo in difficoltà e bloccando la normalità della vita in gran parte dei paesi in tutti i continenti».

«Il virus tende a dividerci»

Mattarella è tornato sulla collaborazione tra le istituzioni. Ha parlato dei problemi che la pandemia stra creando alla società: «Questo virus è ancora in parte sconosciuto, ma, tra gli altri aspetti, ci rendiamo conto che tende a dividerci. Tra fasce di età più o meno esposte ai rischi più gravi, tra categorie sociali più o meno colpite dalle conseguenze economiche, tra le stesse istituzioni chiamate a compiere le scelte necessarie - talvolta impopolari - per ridurre il contagio e garantire la doverosa assistenza a chi ne ha bisogno».

Mattarella guarda una slide con scritto "L'Italia divisa in tre" (Francesco Ammendola, Quirinale)

Nel giorno in cui le regioni hanno deciso di ribellarsi alla classificazione delle fasce di rischio, chiedendo al più presto un confronto con il governo, Mattarella avverte che il pluralismo e l’articolazione delle istituzioni «sono e devono essere moltiplicatori di energie positive, ma questo viene meno se, nell’emergenza, ci si divide».

Il presidente della Repubblica ha detto che bisogna far ricorso senso di responsabilità, per creare convergenze e collaborazione. «Anche con osservazioni critiche, sempre utili, ma senza disperderle in polemiche scomposte o nella rincorsa a illusori vantaggi di parte, a fronte di un nemico insidioso che può travolgere tutti».

Senza coesione, ha concluso, vengono meno democrazia e libertà: «e questa è la lezione che la pandemia ribadisce con durezza».

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