Green pass non più solo per matrimoni, comunioni e feste private nei locali pubblici, ma anche per discoteche e ristoranti al chiuso. La decisione che agita la maggioranza Draghi potrebbe essere presa già questa settimana. Peccato che già adesso, nell’unico settore dove è attivo, non è chiaro come stiano funzionando i controlli, e arrivano notizie di focolai, l’ultimo a Bolognetta, in provincia di Palermo, dove almeno 15 persone sono risultate positive. L’Azienda sanitaria ha già certificato che si tratta di variante Delta.

Il Cts è a favore

Durante la cabina di regia, che si svolgerà il 20 luglio, saranno discussi gli ultimi dettagli dell’estensione del Green pass, ovvero la certificazione che attesta una delle seguenti condizioni: aver fatto la vaccinazione anti COVID-19, essere negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore, essere guariti dal COVID-19 negli ultimi sei mesi.

La lista dei luoghi dove si potrà accedere solo con la certificazione, riporta l’Ansa, dovrebbe essere già pronta. Il provvedimento potrebbe entrare in vigore il 26 luglio. Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente dell'Istituto superiore di sanità, in un'intervista rilasciata alla Repubblica ha dato i motivi che porterebbero il governo a decidere di estendere l’utilizzo: «I dati indicano una ripresa netta della circolazione virale nel paese. Anche nelle ultime 24 ore abbiamo avuto un incremento di circa 300 casi». Il report della settimana scorsa ha evidenziato che l'età mediana dei contagiati è 28 anni: «Dato che dimostra come i contagi siano legati in buona parte alla popolazione giovane in ragione della maggior socializzazione del periodo estivo, un po' come è successo l'anno scorso». A questo si sono aggiunti i festeggiamenti per gli Europei di calcio: «Gli assembramenti e gli affollamenti hanno favorito la circolazione virale. Basta pensare anche ai focolai legati ai quarti e alle semifinali già individuati a Roma».

Focolai ai matrimoni

Se è chiaro il problema però non lo è la soluzione. Per le cerimonie, sottolinea Assoeventi-Confindustria, il Green pass starebbe funzionando: «Siamo l'unico settore che sta già lavorando con il Green pass dal 15 giugno, da quando siamo ripartiti. L'accesso ai matrimoni e ad altre cerimonie avviene con l'esibizione del Green pass. E devo dire che questa precauzione funziona, unita ai rigidi protocolli che abbiamo messo a punto» ha detto il presidente di Assoeventi, Michele Boccardi.

«Facciamo gli scongiuri - prosegue Boccardi - ma ad oggi, nonostante, il numero elevatissimo di nozze che si stanno celebrando non abbiamo riscontrato alcun contagio nelle nostre strutture, né tantomeno focolai». Del resto «la prudenza nei luoghi dove è favorita la socialità, in questo momento è d'obbligo anche se sono da evitare gli assembramenti».

Ma i focolai ci sono. I matrimoni sono ripartiti ufficialmente il 15 giugno, e hanno cominciato a circolare le notizie di contagio, l’ultima questa settimana: «Positivi dopo un matrimonio a Bolognetta, un vero e proprio focolaio che preoccupa la cittadina palermitana» ha scritto sabato il Quotidiano di sicilia, che ha chiesto provocatoriamente: «Attualmente sembra che il tutto sia stato circoscritto, ma la domanda rimane: se ormai da più di un mese è in vigore il certificato verde per gli eventi come i ricevimenti di nozze, com’è possibile che succedano ancora focolai di Covid-19 in questi eventi?».

La variante delta

I tamponi dei positivi sono già stati sequenziati. Il commissario all’emergenza nella provincia di Palermo Renato Costa conferma i contagi avvenuti al matrimonio, e dice a Domani:  «È variante Delta. Dalle nostre ricostruzioni il caso non è ancora autoctono, tra gli invitati ce ne sarebbe stato uno proveniente dalla Spagna». Ma non ha nessuna informazione riguardo il Green pass: «Onestamente non sappiamo se abbiano fatto i dovuti controlli, questo non spetta a noi, spetta alla polizia verificarlo». Al matrimonio oltre cento persone. Degli invitati però, a parte i positivi in isolamento, solo altri 15 sono in quarantena: «Sono andati in quarantena quelli considerati contatti stretti, gli altri, contatti di contatti non vanno in quarantena». Nonostante fossero tutti alla stessa festa: «Dipende che rapporti avevano avuto e con chi, non possiamo mettere tutti in quarantena».

La richiesta di chiarimenti

Che nelle scorse settimane ci sia stato un problema nei controlli lo certifica il fatto che a due settimane di distanza dalla ripresa delle cerimonie, Federmep, la federazione dei matrimoni e degli eventi privati, ha pubblicato una risposta del ministero della Salute su chi si deve occupare delle verifiche: «Precisazioni che quantomeno permetteranno agli operatori e ai partecipanti alle feste di affrontare gli eventi senza il timore di incorrere in sanzioni», hanno scritto Serena Ranieri e Alessandra Moretti, rispettivamente presidente e vicepresidente di Federmep.

Le figure tenute alla verifica sono «i proprietari o chi prende in locazione temporanea una struttura» e sarà sanzionato «chi non assolve all'obbligo del controllo». Un’organizzazione che a quanto pare però finora non ha funzionato come doveva, mentre la variante Delta continua a correre.

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