Dio, patria e familismo. Fratelli d’Italia non è più solo un partito, è un insieme di sorelle, mamme, figli e amici che fanno capo alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il fidatissimo Giovanni Donzelli, deputato e responsabile Organizzazione, dopo giorni di rumors ha messo online la struttura: 45 dipartimenti.

Il primo nome che spicca, anticipato nelle scorse settimane, è quello della sorella della premier, Arianna, che si occuperà di «adesioni e segreteria politica». Un doppio compito di cui, raccontano da FdI, sono tutti felici, visto che «Arianna conosce benissimo il partito».

Il peso decisionale della sorella componente del board della Fondazione Alleanza Nazionale, è stato messo per iscritto. Ma non è l’unica ad avere un diretto rapporto di famiglia tra i discendenti della fiamma tricolore. Il responsabile Economia e Finanza infatti è Marco Osnato, che in passato per il partito si è già occupato di Politiche della casa e commercio. Presidente della commissione finanze della Camera è genero di Romano La Russa, fratello del presidente del Senato Ignazio.

Nella rassegna non manca una mamma: Maria Burani, madre di Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo e responsabile del dipartimento Ambiente ed energia. Burani invece è addetta alla “Consulta del dialogo interreligioso”.

Come una famiglia queer

Altri nomi sono quelli di amici personali della premier, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, o del cognato - per restare in famiglia, Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura. “Lollo” non si occupa di nessun dipartimento, ma il suo giro è visibile.

Confermato al turismo Gianluca Caramanna, suo braccio destro. C’è poi Angelo Rossi, consulente di Lollobrigida al ministero e responsabile dipartimento Elettorale. Altre due nomine sono legate al ruolo politico del first cognato: il responsabile Agricoltura, Aldo Mattia, già direttore Coldiretti Lazio, e Maria Cristina Caretta, ultrà della caccia, deputata e presidente della Confederazione delle associazioni venatorie: lei è responsabile della Cultura rurale.

Adesso che Fazzolari si occupa della comunicazione del governo, anche il centro studi da lui promosso viene premiato. Da lì arrivano altri due dirigenti. Francesco Filini è poco noto ma conosce Giorgia Meloni da quando militavano in azione studentesca. Sovranista fino al midollo, ha eseguito degli esperimenti per l’introduzione di una moneta complementare a Roma. Si occuperà del programma di FdI. L’altra figlia del centro studi è Sara Kelany, avvocata della provincia di Latina, parlamentare, di padre egiziano. Sarà responsabile dei temi legati all’immigrazione.

In questa impostazione di amici e parenti, non poteva mancare Maddalena Morgante, a sua volta nipote di uno storico parlamentare della Dc, nota per essersi scagliata contro Rosa Chemical a Sanremo, contro «il sesso poligamo e onlyfans». Guiderà il dipartimento chiamato “Famiglia e Valori non negoziabili”.

Da FdI spiegano che non tutti sono collegati a qualcuno: «Non abbiamo delle correnti, la nostra è una situazione più fluida», dove contano la fedeltà alla causa e i risultati elettorali.

Una famiglia tradizionale ma anche queer, fondata sullo ius voluntatis, come direbbe Michela Murgia. Ha voluto unirsi alla squadra Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, l’orefice ucciso dai terroristi dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, nel 1979, con il compito di presidiare l’Equità sociale e la disabilità. Alle Pari opportunità Ester Mieli, già portavoce della comunità ebraica di Roma, figlia di Umberto e Fortunata Spizzichino, morta nei campi di concentramento. La scelta, riferiscono nel partito, è stata quella di tenere fuori i ministri.

Fa eccezione Raffaele Fitto, ministro delle Politiche europee, diventato anche responsabile dell’omonimo dipartimento. Tra i sottosegretari, la viceministra Maresa Bellucci si occuperà di “Dipendenze e terzo settore”, mentre il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, già avvocato della premier, è stato scelto per il corrispondente dipartimento.

L’indagine per rivelazione di segreto d’ufficio non lo ha scalfito. Attesi altri fiocchi sulla porta della sede in fase di allargamento in via della Scrofa: sul sito si legge che nasceranno altri dipartimenti. E per questi ci saranno altri responsabili, senza dimenticare vice responsabili e dirigenti.

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