Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha inventato “l’autointervista” video. Report, programma di Rai3 in onda domenica sera alle 20:55, nella puntata di questa sera approfondirà i rapporti economici e di potere della famiglia La Russa in Sicilia. Il presidente del Senato però, interpellato dai giornalisti del programma, ha preferito inviare le sue videorisposte «chiedendoci di pubblicarle integralmente», si legge sui social a poche ore dalla messa in onda.

In attesa di vedere e valutare attentamente la puntata, ha detto il portavoce, il presidente del Senato «ha dato mandato ai suoi legali di presentare querele per diffamazione aggravata nei confronti di giornali e media che hanno pubblicato e diffuso stralci di accuse inverosimili e senza aver compiuto alcuna doverosa verifica».

Con il suo video, comunica Report, «La Russa inaugura un nuovo genere della comunicazione politica: l'autointervista. Dopo le cassette inviate ai tg da Berlusconi e le dirette Facebook di politici monologanti, il presidente del Senato invece di sedersi davanti alle nostre telecamere, risponde alle nostre domande, lette dal suo addetto stampa, senza concederci il contraddittorio».

Tra i punti toccati dalle domande, anche il suo legame con la ministra del Turismo Daniela Santanchè, attualmente indagata, e il fondo Negma e Visibilia, la società fondata dalla ministra. Il presidente La Russa ha risposto di aver «inviato una diffida su richiesta amichevole della Santanchè, il mio studio ha assistito esclusivamente per questioni di denunzie politiche Santanchè», ha concluso, senza approfondire oltre.

Sugli altri temi è passato alle minacce. Ad aver fatto arrabbiare di più La Russa sono state le ricostruzioni sulle fortune della famiglia, e i presunti collegamenti con il banchiere Michele Sindona e Cosa nostra, per cui La Russa è pronto a passare per le vie legali anche con il programma.

La puntata

Sebbene si sia trasferita a Milano alla metà degli anni ‘50, si legge sulle anticipazioni Rai, il paese di origine Paternò è la capitale del loro impero politico e finanziario: oltre alla prestigiosa figura del presidente del Senato Ignazio La Russa, questa cittadina alle pendici dell’Etna di appena 45mila anime si è aggiudicata il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, un parlamentare e un consigliere del Csm: «Vi siete dimenticati il primo uomo nello spazio che è di Paternò ma non gliel’ho inviato io», ironizza La Russa. Su «padre, familiari e fratelli posso mettere due mani sul fuoco e non accetterò illazioni. Spero che manderete per intero questa mia registrazione».

Con documenti inediti e testimonianze, Report ha indagato lo strettissimo legame con un controverso finanziere paternese, Michelangelo Virgillito, che dal nulla aveva costruito un impero finanziario che sarebbe scaturito grazie al patrimonio di ebrei costretti ad abbandonare il paese per le leggi razziali. Ad amministrare questo patrimonio chiamerà, nel dopoguerra, Antonino La Russa, il padre che rimarrà anche dopo gli anni Settanta, quando si scoprirà che la galassia delle società messe in piedi da Virgillito erano state finanziate dal banchiere della mafia Michele Sindona. La Russa nega qualunque rapporto del padre: «Non ha mai intrattenuto rapporti di lavoro con Sindona e men che meno personali».

Un altro passaggio riguarda poi i presunti rapporti di La Russa padre e il fratello Vincenzo, e Cosa nostra, raccontati da un pentito: «Dovreste vergognarvi per questa volgare fake news e per questa falsità mai ripresa da alcuno di cui rispondereste in sede penale». E questa è la posizione che la seconda carica dello stato ha intenzione di tenere con tutti.

© Riproduzione riservata