Italia

Il commissario dell’emergenza infinita, un Arcuri è per sempre

  • Il piano vaccinale non è completo, specifico ed esaustivo in ogni passaggio, per usare un eufemismo. In una pandemia sarebbe stato il minimo fissare paletti e obiettivi vincolanti per le Regioni, anche per chiarire le responsabilità in termini di pianificazione ed esecuzione.
  • L’organizzazione resta frammentata. Ciò renderà più difficile individuare di chi è la colpa per ciò che non funziona e più facile lo scaricabarile. Inoltre, restano vaghe le notizie circa piattaforme digitali per il coordinamento tra centro e periferia e il monitoraggio della gestione vaccinale.
  • Arcuri continua a fornire date ottimistiche sul prosieguo delle vaccinazioni, ma pare non considerare variabili e imprevisti. È il commissario per l’emergenza, ma alla fine la colpa dei risultati della gestione dell’emergenza è sempre di qualcun altro.

Il 31 gennaio scadrà ancora una volta lo stato di emergenza. Si parla di estenderlo al 31 luglio, forse al 31 marzo, ma una sola cosa è certa: sarà prorogato. Non sorgeranno forse le polemiche delle proroghe precedenti, ma le considerazioni al riguardo restano le stesse. «Lo stato di emergenza ci consente di tenere in piedi la macchina della protezione civile, del commissario straordinario Arcuri…», aveva detto Conte a ottobre. Ma protrarre l’emergenza - e con essa i poteri del commissario, le d

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