L’ex rettore Eugenio Gaudio, nominato dal Governo per diventare il commissario per la sanità in Calabria, cinque anni fa faceva il giudice delle miss dando i voti «agli ancheggiamenti» delle studentesse. Così riportano le cronache dell’epoca.  Nel suo curriculum, oltre a essere ancora indagato a Catania come anticipato da Domani, l’ex rettore infatti vanta anche una partecipazione a “Miss Università 2015” in veste di presidente di giuria.

Nel suo nuovo ruolo Gaudio ritroverà una conoscenza di allora: Mariana Mazzucato, l’economista consulente di Palazzo Chigi. Insieme combatteranno il Covid-19, lei con i consigli contro la crisi economica, lui per risanare la sanità nella regione del Sud. 

All’epoca però, da professoressa della Sussex University, Mazzucato lanciava petizioni per dirgli di chiedere scusa. E lui si rifiutava.

La serata

In un resoconto online si legge: «Finalmente una bella notizia in tempi di crisi come questi, dove tutti risparmiano su tutto, dopo 4 anni di break, forse causa mancanza di sponsor, è tornato in grande stile "Miss Università 2015 - La studentessa più bella e sapiente degli Atenei italiani"».

Nel corso dell’evento al Billions di via di Settebagni (Roma) con palette per il voto a tema – fino a 30 e lode, come gli esami accademici - Gaudio «ha esaminato attentamente le 14 studentesse che si sono messe in gioco, ancheggiando in pedana tra mini abiti neri e tacchi a spillo, mixando alla perfezione sex-appeal e cultura, emozione e sorrisini per catturare pubblico e giurati e conquistare l'ambito titolo».

Insieme a lui a fare da giudici giornalisti e vip. Anche chirurghi plastici, che a fine serata hanno omaggiato le miss con dei coupon.

Docenti indignate

Dopo la serata, Mazzucato insieme a un gruppo di altre docenti aveva lanciato una petizione su change.org per chiedergli di scusarsi dichiarandosi offesa dal fatto che lui, un rettore, si fosse messo a valutare studentesse per il loro aspetto invece che «convincerle che il futuro è nelle loro mani e nella loro testa e non nel loro bikini».

In un contesto in cui la reputazione internazionale dell'Italia «è più legata al Bunga Bunga che alla sua enorme eredità scientifica e culturale – si legge ancora -, la sua partecipazione all'evento non fa che sminuire ulteriormente il ruolo fondamentale svolto in Italia dall'Università». 

Oltre alle scuse, le docenti volevano la promessa che non lo avrebbe fatto mai più: «Riteniamo inoltre necessario che lei dichiari pubblicamente che l'Università di Roma, La Sapienza - non parteciperà mai più a simili eventi».

La risposta di Gaudio

Gaudio invece ha detto che avrebbe partecipato «anche a Mister Università»: «Non devo chiedere scusa di nulla». 
In un’intervista Repubblica dove si puntualizzava che l’operazione era apparsa sessita, l’ex rettore ha aggiunto: «In America manifestazioni di questo genere sono all'ordine del giorno. E poi io avevo avuto le mie garanzie», cioè che altri rettori avevano fatto la stessa cosa.

Da giudice delle miss ha «posto solamente domande di carattere culturale». La serata, che si era svolta - si legge nel sito del locale - «in uno spazio di 700 metri quadri con slot machine, videolotteries e roulette», per il rettore non era stata «affatto volgare e gli ospiti erano di assoluto prestigio». 

Inclusi i medici che scontavano gli interventi di chirurgia estetica. Operazione di cui il rettore però non era informato.

A dimostrare l’eleganza dell’evento anche il fatto che «le ragazze non indossavano costumi da bagno ma un abito da sera, per quanto corto, come lo portano oggi».

La sua coscienza, aveva concluso, era a posto. Lui anzi, era considerato «un secchione e un bacchettone».

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