Inabissarsi, lasciar correre, intervenire quando serve

Il filo invisibile che divide Draghi e Mattarella

(Alberto Pizzoli/Pool photo via AP, File)
(Alberto Pizzoli/Pool photo via AP, File)
  • «La stabilità di cui si avverte l’esigenza è fatta di dinamismo», è lo slogan con cui Sergio Mattarella ha inaugurato il suo secondo mandato, il 3 febbraio del 2022. Un ossimoro che si è infranto nel momento chiave della legislatura, l’elezione del capo dello stato. La rielezione di Mattarella al Quirinale ha coinciso con la bocciatura di Mario Draghi.

  • Perfino Draghi è finito intrappolato nel vuoto della politica, il buco nero che inghiotte leadership, partiti, ambizioni, furbizie, vanità personali, e sensibilità, partecipazione, fiducia nelle istituzioni.
  • La legislatura del tutti contro tutti e poi del tutti con tutti coincide con la massima distanza dei cittadini dalla politica. Prevedibile che si preparino come reazione nuove risposte radicali e semplificate, le stesse che oggi spingono un pezzo del Movimento 5 stelle a buttare giù Draghi.

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