Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha studiato il movimento per il clima di Ultima generazione. Gli attivisti imbrattano quadri e monumenti pronti al carcere, e il governo ha deciso di rispondere con una sanzione amministrativa chiedendogli somme che arrivano a 60mila euro.

In Consiglio dei ministri è arrivato a sorpresa il ddl che l’esecutivo definisce contro gli «eco-vandali». Un climax. Prima è stato infatti presentato in parlamento il disegno di legge che prevede l’arresto in flagranza per gli imbrattatori, e pene per chi infierisce sui basamenti e le teche (Lega). Poi Fratelli d’Italia ha annunciato il disegno di legge che impone a chi ha riportato una o più denunce, o è stato condannato - anche con sentenza non definitiva - per vandalismo o danneggiamento volontario di beni culturali tutelati, il divieto di avvicinarsi a una distanza inferiore a 10 metri agli edifici sottoposti a tutela.

Infine il provvedimento Sangiuliano-Meloni. Palazzo Chigi ha specificato in mattinata, che la proposta è arrivata «alla luce degli ultimi episodi di vandalismo, dalla vernice arancione lanciata contro Palazzo Vecchio a Firenze o contro Palazzo Madama, e al liquido nero sversato nella fontana della Barcaccia a Roma il primo aprile scorso».

Giorgia Meloni, raccontano, avrebbe deciso in prima persona di intervenire. Il ministro Sangiuliano voleva intervenire da tempo e lo ha fatto lì dove gli attivisti si sono dichiarati più vulnerabili: i fondi.

Il testo

La bozza del disegno di legge che Domani ha potuto visionare, oltre a mantenere le sanzioni penali già applicabili per il danneggiamento, prevede per chiunque «distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui» una sanzione amministrativa che va da 20 mila a 60 mila euro.

Chiunque, inoltre solo «deturpa o imbratta», oppure «destina i beni culturali a un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico», è punito con la sanzione amministrativa che va da 10 mila a 40 mila euro. Il verbale sarà notificato entro 120 giorni. I proventi delle sanzioni, saranno devoluti al ministero della Cultura per il ripristino dei beni.

Infine, si legge la specifica per evitare che venga reiterata l’azione: «L’applicazione della sanzione in misura ridotta non è ammessa se i destinatario si è avvalso dello sconto nei cinque anni precedenti».

I danni

Il ministro Sangiuliano è soddisfatto: «Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività», ha riferito in una nota. E ancora: «Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale. Secondo i dati che mi sono stati forniti dalla Soprintendenza Speciale di Roma, il ripristino della facciata del Senato è costato 40.000 euro. Ebbene, chi danneggia deve pagare in prima persona». Somme che si aggiungono a quelle che dovranno essere eventualmente pagate per le cause di danneggiamento.

Il presidente della Commissione cultura, Federico Mollicone, responsabile di Fratelli d’Italia e noto al grande pubblico per aver osteggiato l’episodio di Peppa Pig con due mamme, ha commentato che manderebbe gli attivisti ai lavori socialmente utili: «L’incremento delle sanzioni amministrative è la risposta giusta a questi atti inaccettabili contro il nostro patrimonio culturale e artistico» ha detto prima, aggiungendo: «Sarebbe auspicabile anche una pena retributiva, con lavori socialmente utili nei musei e nei luoghi della cultura», una modifica che potrebbe proporre in sede di discussione.

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