È stato l’uomo delle imprese impossibili, dall’imprenditoria alla politica. L’ultima, però, non gli è riuscita. Silvio Berlusconi è morto lunedì 12 giugno, all’età di 86 anni. Si è arresto alla leucemia mielomonocitica cronica che gli era stata diagnosticata e che lo aveva già costretto a un lungo ricovero di 45 giorni tra aprile e maggio.

Già all’epoca erano stati in molti a pronosticare la sua morte. Ma lui si era rimesso e aveva trovato anche il modo di fare dei video per Forza Italia. Alimentando così il mito dell’uomo «tecnicamente quasi immortale», come lo aveva definito il suo ex medico, Umberto Scapagnini.

Aggravamento improvviso

La notizia della morte di Berlusconi è arrivata alle 10:30. Ed è stata una sorpresa. Venerdì sera era stato nuovamente ricoverato all’ospedale San Raffaele. Eppure i giornali di lunedì raccontavano tutti di «una notte tranquilla trascorsa in ospedale». E un bollettino medica sembrava tutt’altro che necessario.

Invece il livello dei globuli bianchi era aumentato in maniera repentina e le condizioni dell’ex premier si erano aggravate durante la notte, complicando un quadro già compromesso. Ieri mattina il fratello Paolo e i cinque figli Barbara, Eleonora, Luigi, Marina e Pier Silvio sono arrivati in ospedale dove li attendeva Marta Fascina, la deputata di Forza Italia, fidanzata/moglie di Berlusconi che gli è sempre stata vicino nelle ultime settimane di vita. Un evento che ha subito fatto pensare al peggio. 

Nel frattempo sui siti (in primis quello del Corriere della sera) e sulle agenzie hanno iniziato a diffondersi indiscrezioni sul fatto che il leader di Forza Italia fosse in pericolo di vita. E poco dopo la notizia è diventata di pubblico dominio facendo il giro del mondo e scatenando un moto unanime di cordoglio. 

Funerali a Milano

Il corpo di Berlusconi è stato trasferito ad Arcore. Per motivi di sicurezza la camera ardente sarà rigorosamente in forma privata. Dopo un sopralluogo delle forze dell’ordine è stata smentita la voce secondo cui sarebbe stata allestita negli studi Mediaset, a Cologno Monzese. Ma il tentativo di evitare manifestazioni spontanee è naufragato: nel pomeriggio dinanzi villa dell’ex premier si è radunata una folla di sostenitori che ha deposto fiori e messaggi di affetto.
I funerali di stato si terranno domani al Duomo di Milano, dalle ore 15. Verranno allestiti dei maxi schermi in piazza per permettere di assistere alle esequie mentre la diretta televisiva verrà realizzata da Mediaset. Sempre domani è stato dichiarato giorno di lutto nazionale, le bandiere degli uffici pubblici saranno a mezz’asta. A dare l’addio a Berlusconi, ai funerali, ci sarà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nella nota in cui ha espresso il cordoglio ha elencato i successi personali del leader scomparso. «È stata una persona dotata di grande umanità e un imprenditore di successo», definendolo «un innovatore nel suo campo» e «artefice di importanti successi nel mondo dello sport italiano».

La morte di Berlusconi ha gelato Giorgia Meloni e l’intero governo. Nessuno si attendeva un peggioramento così veloce delle sue condizioni. La premier aveva pensato a una nota stampa per ricordarlo, poi l’ha ritenuta una reazione troppo distaccata. Così in pochi minuti a palazzo Chigi si è messo in moto lo staff della comunicazione per realizzare un video e dare «l’addio a Silvio».

Berlusconi, ha detto, è stato in grado di «imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, nel mondo dell’impresa. Anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che insieme ci siamo dati». Nei palazzi istituzionali è stato deciso di annullare gli appuntamenti, Camera e Senato hanno fermato i i lavori dell’aula e delle commissioni sia lunedì sia martedì. Una scelta che potrebbe protrarsi fino alla celebrazione dei funerali. Lo shock viene reso tangibile, con il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo, che ha chiesto «scusa» per non avergli salvato la vita per l’ennesima volta.
La seconda carica dello stato, Ignazio La Russa, è stato tra i primi a rilasciare delle dichiarazioni, parlando della «perdita di un fratello maggiore». Il presidente del Senato ha avanzato la proposta, rifiutata dalla famiglia, di allestire la camera ardente a palazzo Madama, dove Berlusconi era stato rieletto alle ultime elezioni. 

Il ricordo di Putin

Anche il papa ha celebrato la figura dell’ex presidente del Consiglio con un telegramma alla famiglia, ricordando come Berlusconi abbia «ricoperto pubbliche responsabilità con tempra energica». Al di là del momento di lutto, la morte del leader forzista porta con sé un intreccio geopolitico con l’attenzione focalizzata sulla Russia di Vladimir Putin.

Prima della guerra in Ucraina il leader di Forza Italia lo ha sempre definito «un amico». E non è un mistero che i rapporti tra i due fossero eccellenti. Il presidente russo non ha dimenticato il legame e subito ha usato parole celebrative verso l'ex premier. «Non ci sono molte persone come lui nello scenario internazionale in questo momento», ha detto in un’intervista su Rossiya-24. «Silvio Berlusconi – ha aggiunto Putin – è stato l'iniziatore dello sviluppo delle relazioni fra Russia e Nato».
Con la sua morte, la figura più polarizzante della politica degli ultimi trent’anni, è riuscita a mettere tutti d’accordo. I big di ieri e di oggi della politica italiana, con toni ed entusiasmi diversi, hanno concordato su un punto: Berlusconi ha segnato la vita dell’Italia e con la sua morte si chiude un’epoca.

Uno dei primi a parlare è stato Matteo Renzi, che ha voluto menzionare una nota personale: «Porto con me i ricordi dei nostri incontri, dei tanti consigli, dei nostri accordi, dei nostri scontri. Ma soprattutto di una telefonata in cui Silvio, non il presidente, mi ha fatto scendere una lacrima parlando della mamma».

Avversari uniti nel cordoglio

Il suo rivale storico, la sua bestia nera che lo ha battuto per ben due volte alle elezioni, Romano Prodi, ha quasi dato una carezza a distanza all’avversario di sempre, ora deceduto: «Abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un ambito di reciproco rispetto».

Anche Carlo De Benedetti, imprenditore ed editore di questo giornale, che di certo non vantava un buon rapporto con Berlusconi, lo ha definito «un indomito combattente». Massimo D’Alema si è spinto oltre, facendo già un’analisi del suo ruolo storico: «È indiscutibile il contributo che Berlusconi ha dato alla edificazione di un nuovo sistema e alla creazione, in Italia, di una destra legata al sistema democratico europeo». Un discorso che ha poi lasciato spazio al «ricordo, sia pure nella durezza del conflitto, del suo tratto umano affabile e cordiale».
Nessuno si è discostato dalla manifestazione di cordoglio nelle dichiarazioni pubbliche. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha annunciato il rinvio della direzione nazionale del partito, che doveva svolgersi lunedì: «Siamo stati sempre avversari ma in questo momento rimane il grande rispetto che si deve a un protagonista della storia della vita politica di questo paese».

Qualche minuto prima il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha elogiato le qualità del fondatore di Forza Italia: «Chi lo ha affrontato da avversario politico deve riconoscere che non gli sono mai mancati il coraggio, la passione, la tenacia». Addirittura l’ex deputato Alessandro Di Battista, tenace oppositore del pensiero berlusconiano, è stato ecumenico. «La morte non cancella tutto e neppure giustifica le ipocrite santificazioni postume. Ma la morte resta un mistero da rispettare», ha scritto sui social. 

Sgomento in Forza Italia

Lo sgomento a destra è palpabile, non certo di facciata. I ministri di Forza Italia, scioccati, non erano evidentemente pronti alla perdita del leader: hanno azzerato le loro agende, così come Matteo Salvini, che ha raccontato alcuni degli ultimi dialoghi scambiati con Berlusconi. «Mi ha detto, “mi raccomando, tante opere che ho cominciato io finitele voi”», ha raccontato.

Il leader della Lega ha poi sottolineato le qualità di mediatore dell’ex premier: «Sicuramente sarà più difficile, perché riusciva a mettere d'accordo tutti, a tenere in sintonia tutti». Un compagno di viaggio di Berlusconi, Umberto Bossi, ha consegnato le sue sensazioni di sgomento a poche parole: «Per tanti anni è stato come un fratello». Tante altri personaggi simbolo dell’epopea berlusconiana, da Karima El Mahroug, conosciuta come Ruby, a Noemi Letizia, hanno poi dedicato un pensiero all’ex premier, così come il mondo del calcio, dal suo amato Milan alla sua nuova passione, il Monza.

In Forza Italia prevalgono inevitabilmente i sentimenti di dolore e commozione, anestetizzando qualsiasi riflessione sul futuro del partito. Le parole della capogruppo al Senato, Licia Ronzulli, sono una sincera istantanea: «Questa notizia strappa il cuore e mi lascia impietrita. Perdo un pezzo della mia vita e un secondo padre». Mentre per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, «Berlusconi è l’eroe per milioni di italiani». Il coordinatore nazionale del partito ha voluto rivelare un dettaglio: «Il suo ultimo messaggio è stato “lavora per la pace”».

© Riproduzione riservata