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Il litigio del Pd sul voto online è solo l’ultima battaglia alla democrazia digitale

LaPresse
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  • Il Pd litiga sul voto online per le primarie, in tanti lo vogliono solo ai gazebo. I dem tornano indietro dai progetti di Bob, voluto da Renzi, e dalle agorà democratiche di Letta.
  • L’emblema della rinuncia alla democrazia digitale è il Movimento 5 stelle, che era nato per rendere la Rete il luogo dei processi decisionali. Dopo l’abuso di Rousseau, è arrivato il ridimensionamento con Conte.
  • Sul piano istituzionale è ancora ferma la piattaforma per la raccolta delle firme digitali necessarie per i referendum. Il deputato di +Europa Magi annuncia un’interrogazione. 

Una democrazia sempre meno digitale, dai partiti ai livelli istituzionali. Tanto che il Pd litiga e una consistente parte sembra preferire la rinuncia al voto online per le primarie, optando per quello tradizionale: scheda e gazebo. La possibilità di aumentare la partecipazione con la rete perde sempre più appeal. «La democrazia è a oggi l’unica attività umana impermeabile allo sviluppo tecnologico», dice Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni e fondatore del movimento Euman

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