La chiave è nella risoluzione che presenterà come atto d’indirizzo al governo la maggioranza, ma i ribelli non si fidano più dei vertici: «Occorrerebbe azzerare i vertici che non si sono dimostrati all'altezza. Abbiamo avuto nani là dove servivano giganti», dice Mattia Crucioli, uno dei frondisti
- Chi ha minacciato di votare no vorrebbe vedere agganciato alla ridiscussione del Mes all’interno della “logica di pacchetto” e almeno un termine temporale che vincoli il governo non soltanto sulla carta.
- Continua intanto il meticoloso lavoro per recuperare i “frondisti” meno convinti. La linea è quella ribadita in questi giorni dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio: chi vota contro la riforma è contro Conte.
- Una parte dei ribelli, però, si sente tradita, dai vertici, ma più di tutti da Alessandro Di Battista.