Il Pd guidato dalla segretaria Elly Schlein ha deciso: appoggerà Marco Cappato alle elezioni suppletive di Monza. Il 22 e 23 ottobre prossimi si terranno le consultazioni elettorali per il collegio senatoriale e sostituire così il defunto Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia.

Un appuntamento elettorale che se da una parte sembra porterà alla vittoria scontata di Adriano Galliani, campione del centrodestra, dall’altra vive l’incognita della bassa affluenza di cui godono le suppletive.
Quasi alla scadenza delle candidature, prevista per lunedì 17, il Partito Democratico ha comunicato che non vuole «frammentare» il consenso: «Specie in elezioni con un sistema elettorale maggioritario che premia chi ottiene anche e solo un voto in più, ha ritenuto privilegiare l'alleanza più larga possibile tra le forze che si oppongono alla destra».
Per questo, prosegue una nota del responsabile organizzazione Igor Taruffi, «anche se avremmo potuto presentare autorevoli candidature espressione del Pd locale, abbiamo ritenuto non frammentare lo schieramento che si oppone alla destra ed appoggiare la candidatura di Marco Cappato».

Simona Malpezzi, ex capogruppo al Senato, lombarda, ha detto esplicitamente che questa scelta non è piaciuta a tutti, soprattutto non è piaciuta agli esponenti democratici del territorio: «C’è tutto il rispetto per il nome di Cappato ma c’è amarezza – ha risposto all’AdnKronos-. Si è persa un’occasione. L’uninominale offre la possibilità di candidare figure radicate nel territorio. Dispiace si sia fatta una scelta diversa».

I sindaci, ha riferito, attraverso una lettera nelle settimane scorse hanno chiesto «di lavorare su personalità radicate nel collegio». La decisione di Schlein per lei ha portato disagio.

Cappato dal canto suo ha ringraziato per «la scelta coraggiosa».

La nuova coalizione

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L’appoggio a Cappato mette sul campo un’inedita coalizione per il parlamento, che vede uniti Carlo Calenda di Azione, Angelo Bonelli di Europa Verde, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, Riccardo Magi di Più Europa. Oltre a loro Libdem, Socialisti, Volt e Possibile.

Il Movimento 5 stelle non ha ancora risposto. A quanto risulta a Domani, gli attivisti locali erano molto tentati, anche perché in passato hanno appoggiato le battaglie per la cannabis legale e per l’eutanasia del candidato da sempre attivo per il sociale. Il presidente Giuseppe Conte però non si è ancora espresso mentre si rincorrono voci di un suo parere negativo.

Cappato, già radicale e radicale italiano, eurodeputato, ora tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, attivista anzi ormai icona del diritto all’eutanasia legale, come raccontato da questo giornale, tra le ultime battaglie portate avanti ha quella per il suicidio assistito di Dj Fabo.

Cappato in passato ha avuto riconosciuta la sua opera da una sentenza costituzionale: la 242 del 2019, con la quale la Corte dichiara illegittimo punire chi aiuta a morire qualcuno, a certe condizioni.

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