Il fronte lavoro rende travagliate le ferie estive di Giorgia Meloni. Alle 12 di domenica pomeriggio è partita la raccolta firme sulla piattaforma “salariominimosubito.it”, un appello autoevidente per la presidente del consiglio. Alle 18 del 14 agosto erano 130 mila, nonostante il sito sia andato in down per diverse ore domenica. E il numero continua a crescere.

Nessuno si sbilancia in previsioni, ma Arturo Scotto, capogruppo pd in Commissione Lavoro alla Camera, la mette così: «Ogni firma in più è un messaggio chiarissimo al governo».

Le firme online vanno a sostegno della petizione che a settembre verrà presentata alla Camera. Per questa è in corso una raccolta cartacea: «Penso che la garanzia di un salario minimo sia ormai una necessità per il nostro paese, e voglio dirlo con la mia firma. Firmo e chiedo che la proposta di legge 1275 sia approvata al più presto in Parlamento e diventi legge del nostro Paese!», si legge nel foglietto prestampato per aderire. Lo stesso riferimento del sito di cui, raccontano, si sta occupando direttamente Vito Crimi del Movimento 5 stelle, ex reggente.

L’appoggio

Del comitato promotore, nato dall’iniziativa di Pd, M5s, e Avs, «non fa parte PiùEuropa», racconta Riccardo Magi, «ma sosteniamo l’iniziativa».

Quando con l’associazione Luca Coscioni hanno raccolto le adesioni per l’eutanasia legale hanno depositato «70mila firme cartacee ed è proseguita la raccolta online. Le abbiamo presentate in seguito simbolicamente al presidente della Camera».

Avrà un valore politico, ora, racconta, che «il governo è confuso». Dopo l’emendamento per eliminare la proposta di legge mai approvato e il congelamento della discussione alla Camera, la richiesta di supporto al Cnel lanciata da Meloni è stata letta insieme al rinvio come «un momento di difficoltà», dice Magi.

Una sensazione accresciuta dal fatto che oggi è emersa la notizia che l’indagine conoscitiva che il governo affiderà al Cnel non si limiterà al salario minimo contrattuale, ma riguarderà mensilità aggiuntive, tfr, ferie, vari tipi di permessi «analizzate come parti della retribuzione». Meloni stessa ha ammesso che il salario minimo «può valere per alcune categorie».

Ormai siamo a Ferragosto e le decisioni, se ci saranno, non arriveranno entro fine mese. Ma Elly Schlein ha chiesto a tutti un’estate militante.

Igor Taruffi, responsabile organizzazione dei dem, che si sta occupando delle feste dell’Unità, fa sapere che saranno presenti «da Villadossola a San Giovanni in Persiceto, provincia di Bologna; da San Gimignano in provincia di Siena fino a Monopoli, provincia di Bari». E a quel punto «la nostra raccolta firme attesterà l’attesa che c’è nel paese per questa misura».

Meloni ha commentato ieri in una lunga intervista: «La mia impressione è che sul tema si voglia fare politica e per carità, lo rispetto, ma questo prevale sull’affrontare seriamente la questione. Loro ti dicono “siamo consapevoli che il salario minimo non risolve il problema del lavoro povero, ma vogliamo andare avanti con la raccolta di firme”».

Negli scorsi giorni è stata lanciata la campagna di Fratelli d’Italia sulle spiagge italiane tra pillole social e parole crociate del patriota, e Scotto ribatte: «Bisognerebbe avere un po’ più di rispetto di chi raccoglie le firme. Noi raccogliamo le firme, loro distribuiscono il cruciverba sulle spiagge. Il cruciverba è l’idea che la politica è un gioco, ma con i lavoratori che hanno bisogno di un salario dignitoso non si scherza».

Dopo che saranno finite le feste dell’Unità, ancora a settembre insieme al responsabile per il Sud, Marco Sarracino, faranno un tour della provincia di Napoli per spiegare la proposta di legge e raccogliere le firme alle iniziative pubbliche.

Carlo Calenda ha twittato: «Andiamo avanti». L’obiettivo «è avere il salario minimo approvato entro la legge di bilancio». Anche Calenda è tra i promotori, Azione comincerà la raccolta firme a settembre.

Italia viva si tiene fuori, ma Matteo Renzi ha chiesto ancora l’abolizione del Cnel.

 

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