Italia

Il peccato originale del teatrino fra Lombardia e governo

Dopo un anno di pandemia, pare che oltre al Sars-Cov2 circoli un altro virus: il convincimento che qualunque compressione di libertà e diritti porti più benefici che costi nel contrasto ad esso.

  • In pandemia il principio di precauzione prevale su qualunque altro? Maggiori restrizioni non fanno mai male? Le domande sorgono dalla vicenda dell’errato inserimento della Lombardia in “zona rossa”.
  • L’usuale scarica-barile è in atto, mentre i cittadini, penalizzati dal lockdown ingiustificato, assistono al “teatrino”. Certo è che ogni restrizione deve basarsi su presupposti giuridici, il diritto alla salute non è “tiranno” rispetto ad altri e il principio di precauzione va contemperato con quello di proporzionalità.

  • Reputare che in un’emergenza la compressione di libertà porti sempre benefici, come qualcuno dice, considerando così scusabile l’errore in Lombardia, è un’arbitrarietà che può legittimare qualunque restrizione di diritti. Il virus poi passa, ma il metodo resta.

Per continuare a leggere questo articolo