- Elly Schlein ha un problema: cosa fare del partito che ha conquistato. La neo-segretaria non ha confidenza con questo strumento. Negli ultimi anni si è collocata a fianco del Pd, non dentro. Ora però lo deve guidare.
- Schlein ha di fronte a sé due rischi: non entrare dentro, fino in fondo, al partito, e non acquisirne le logiche interne; fidarsi del miraggio movimentista e continuare a far politica con un piede dentro e uno fuori dal Pd.
- Al contrario Schlein deve rivitalizzare lo strumento partito. Per questo sono importanti, e da valorizzare, quelle figure che hanno avuto lunga esperienza nella vita di partito, senza aver brigato per posizioni di potere, piccolo e grande che fosse.
Elly Schlein ha un problema: cosa fare del partito che ha conquistato. La neo-segretaria non ha confidenza con questo strumento. Ha fatto politica aderendo a una piccola quanto dinamica componente, quella animata da Pippo Civati, che però si è malauguratamente sciolta nei primi tempi del renzismo. Poi, dopo l’esperienza al parlamento europeo, nel 2020 si è candidata per le regionali in Emilia-Romagna a sostegno di Stefano Bonaccini con una sua formazione, Coraggiosa, ottenendo tra l’altro un



