Per la Cassazione il “saluto romano” è un rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista, e dunque può essere reato. La democrazia non può essere tollerante verso le aggressioni di matrice fascista, perché tutti i valori che la Costituzione pone a fondamento del nuovo ordinamento sono essenzialmente il negativo dei disvalori fascisti
È arrivata, attesa da molti, la decisione della Corte di Cassazione secondo la quale il «“saluto romano” è un rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista» e dunque può integrare il reato previsto dall’art. 5 della cosiddetta legge Scelba (n. 645 del 1952). Si tratta di una decisione di buon senso, che è difficile contestare senza pre-comprensioni ideologiche. La semplice lettura della disposizione non lascia alcun adito a interpretazioni di segno contrario. Quando s



