Italia

In tribunale con Saviano. Una premier non persegue le parole di uno scrittore

  • Ho testimoniato al processo intentato da Giorgia Meloni contro Roberto Saviano per la parola “bastardi” da lui pronunciata nel programma Piazzapulita, dopo aver visto un reportage sulla morte per annegamento di un bambino tra le braccia della sua mamma guineana. 
  • Non sono fra quelli che pensano che un politico debba sempre astenersi dalla denuncia penale. Ma Meloni è diventata la persona più potente d’Italia, eppure ancora incapace di calarsi nei vestiti nuovi del Presidente di tutti. Di usare un linguaggio, anche del corpo, consono all’incarico che ricopre.
  • Continuare a perseguire uno scrittore sotto scorta per una parola quando si tengono in mano le leve del potere è una strategia per ridisegnare i limiti del discorso pubblico

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