«Sarà una grandissima Pontida a una settimana dal voto», dice Roberto Calderoli senatore e volto storico della durante il raduno del Carroccio in provincia di Bergamo. In attesa dell’intervento finale del segretario Matteo Salvini parla delle voci di crisi che accompagnano il suo partito.

  • Da Pontida «ripartirà l’autonomia e il federalismo». Sui sondaggi che danno la Lega dall’8 al 14 per cento: «Lei è fuori dai numeri, il 26 ci rivediamo e ci contiamo» e il calo «sono problemi vostri, io guardo sempre in alto».
  • Sull’alleata di Fratelli d’Italia per le elezioni, ben più in alto nelle previsioni, aggiunge: «Giorgia Meloni ha fatto la sua strategia all’opposizione, chiaramente elettoralmente paga. Siamo usciti dal governo grazie al venir meno del consenso di Conte, è venuto giù tutto». Ma Calderoli considera altro: «Io sono convinto che alla fine la gente verificherà chi è capace di governare, come amministriamo a livello locale, e non solo facendo opposizione».
  • La parola d’ordine «è autonomia e federalismo». L’ex ministro Roberto Castelli ha detto a Domani che sotto il 10 per cento bisogna cambiare segretario dicendo addio a Matteo Salvini: «Ma lui sostiene Gianluigi Paragone (leader di Italexit, ndr)».

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