- Il ministro degli Esteri, rispondendo a un’interrogazione alla Camera, ha spiegato che l’ambasciata italiana ad Ankara non è stata coinvolta nella presentazione dell’appello per la liberazione di Osman Kavala.
- Di Maio si è anche «rammaricato» del fatto che i partner europei non abbiano voluto coinvolgere Roma ma promette che l’Italia continuerà a vigilare sulla situazione del filantropo.
- Farnesina e Difesa si stanno anche adoperando per consentire il trasferimento dei rifugiati dall’Afghanistan all’Italia. Soprattutto per quanto riguarda circa 500 collaboratori afghani, si sta cercando di organizzare voli commerciali.
L’ambasciatore italiano in Turchia sull’attivista Osman Kavala, imprigionato da Recep Tayyip Erdogan dal 2017, non è potuto intervenire perché non sapeva dell’appello per la sua liberazione proposto da altre dieci ambasciate occidentali. È questa la risposta che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha fornito a Gennaro Migliore, il deputato di Italia viva che ha presentato un’interrogazione sulla mancata adesione dell’Italia all’appello presentato la scorsa settimana che sottolineava come



