Dopo due giorni di camera di consiglio i giudici costituzionali hanno già deciso. La riforma infrange il principio per cui la potestà legislativa spetta al parlamento ed è incostituzionale «la facoltatività, piuttosto che la doverosità, del concorso agli obiettivi di finanza pubblica»
La riforma dell’autonomia è piena di vuoti, la Corte costituzionale li ha indicati e «spetta al parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità, colmarli». Sono bastati appena due giorni di camera di consiglio ai giudici della Consulta per decidere, come da pronostico della vigilia, la parziale incostituzionalità della riforma dell’Autonomia differenziata, smontando di fatto la legge baluardo della Lega e creando un problema non di poco conto al governo. In attesa del deposito della sentenz



