- Lo scontro diplomatico sui migranti scoppiato tra Parigi e Roma non accenna a placarsi. Un rapporto intossicato da “pugnalate alle spalle” secondo le parole di Tajani in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, informazioni di intelligence, colpi sotto la cintura.
- Sotto la lente la visita dell’uomo forte di Bengasi a Roma. Tajani difende la scelta: Il generale Haftar è il personaggio più forte in Cirenaica ed era giusto parlare con lui del fenomeno migratorio. Ma non è stata una scelta né contro né a favore della Francia".
- Forse Parigi si sarà chiesta se il generale Haftar avrà fatto qualche concessione al governo di Roma e soprattutto in cambio di cosa. Fonti di Palazzo Chigi hanno parlato della conferma del sostegno italiano all’azione dell’Onu in Libia per rilanciare un processo di stabilizzazione che possa portare a elezioni presidenziali e parlamentari entro la fine del 2023. Ma si sarà parlato anche di Tunisia e Sudan che complicano lo scenario in Libia.
Lo scontro diplomatico sui migranti scoppiato tra Parigi e Roma rientra ma non si placa. Giorgia Meloni è «incapace di risolvere i problemi migratori» dell’Italia, aveva detto giovedì il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin dando fuoco alle polveri, il cui intento era quello di screditare le destre europee (Marine Le Pen in testa) nella capacità di risolvere il problema migratorio. L’Eliseo non era intervenuto a rettificare il pensiero del suo ministro con ambizioni presidenziali e



