- Le nomine per la società Stretto di Messina hanno riportato in auge Ciucci e Recchia, passati già da Anas, Eni e Tim.
- Descalzi ha espanso il business dell’Eni dalla Libia al Mozambico, e piace moltissimo alla compagine di governo, tra Adolfo Urso che auspica una maggiore presenza militare in Africa e il “piano Mattei” annunciato da Meloni. Pazienza se la prima nomina è renziana.
- Di fronte alle grandi sfide per il futuro delle riforme, il governo Meloni ha pensato bene di farsi proteggere da un altro highlander della repubblica: Sabino Cassese, 87 anni.
Chi se lo ricorda più quando la destra amava «la maschia gioventù», quando dicevano «vogliamo che i giovani raccolgano la fiaccola». Senza fretta. Di certo non ne ha il governo di Giorgia Meloni, la presidente del Consiglio che un anno fa urlava in comizio ai suoi elettori «penso che bastiate, e basteremo», come una volta si doveva vincere e ardire a ogni impresa. Al momento delle nomine si guarda intorno e giovani non ne vede, per aziende di stato e vertici le resta solo gente venuta dal passa



