Matteo Salvini non si vuole lasciare sfuggire la partita dei sottosegretari e ricorda che la squadra di governo non è ancora chiusa, neanche per il ministero dell’Interno. Lo ha sottolineato davanti all’aula bunker di Catania dove si stanno svolgendo le udienze del caso Gregoretti, che lo vede accusato di sequestro di persona per aver bloccato lo sbarco di 131 migranti. Oggi ha testimoniato il ministro Luigi Di Maio, la sorte ha messo di nuovo insieme M5s e Lega al governo. Come al solito Salvini, accompagnato dall’avvocata ed ex ministra Giulia Bongiorno, si è detto soddisfatto. È soddisfatto anche del governo: «Penso che la linea Draghi sia in perfetta sintonia con la nostra esigenza di accogliere chi merita accoglienza, ma di considerare le frontiere italiane come la frontiera europea» ha detto. Alla domanda se rifarebbe tutto quello che ha fatto nel governo giallo verde riguardo le politche migratorie, ha risposto: «Non parlo di ipotesi, ma di fatti. Appena la squadra di governo sarà compiuta, ovviamente la Lega sarà presente anche al ministero dell’Interno, commenteremo i fatti, non le ipotesi». Dalle prime parole di Draghi, ha aggiunto, «una politica europea di rimpatri dei clandestini e un controllo di chi entra in Italia mi sembrano scontati e auspicabili». La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che viene dall’esperienza del governo giallorosso, è stata confermata nel suo incarico da Draghi, ma Salvini ha detto: «Aspetto che il nuovo governo entri in carica, quando il nuovo governo entrerà in carica noterete la differenza».

Le quote

Il presidente del consiglio Mario Draghi, nel suo discorso programmatico ha parlato di come l’Italia abbia lavorato in Europa per ottenere una nuova politica di redistribuzione, modificando l’accordo di Dublino. «C’è la possibilità di redistribuire i migranti. Lo ha detto anche il premier Draghi, una politica dei rimpatri che arriva anche grazie alla nostra azione, che ha ridotto gli sbarchi, gli scafisti, le mafie, ridotto il numero di morti e i dispersi in mare e ha risvegliato l’Europa, visto che l’Italia  era considerata il campo profughi d’Europa».

Salvini ha rivendicato il nuovo orientamento italiano, che non dipende dal suo partito, ma direttamente da lui: «Finché io non ero arrivato al governo non era così, se questo comporterà il fatto che dovrò tornare sia a Catania e che a Palermo, per me è motivo d gioia perché mi trovo molto bene sia a Catania che a Palermo», ha detto riferendosi al processo Gregoretti e all’analogo caso Open Arms. La Lega, mentre il Movimento 5 stelle si sfalda tra i si e i no a Draghi, è pronta a fare leva sulla sua compattezza: «Poi visto che c’è un governo in carica di cui la Lega è orgogliosamente protagonista, anche viste le defezioni che arrivano da altre parti, noi siamo convintamente forza propulsiva di questo governo che attuerà politiche europee serie e rigorose sul tema immigrazione».

Salvini spera che i processi che lo vedono coinvolto si chiudano a breve, lui ha intenzione di tornare protagonista: «C’è un nuovo governo che nasce, ho molte cose a cui lavorare», ha detto ai giornalisti.

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