- I recenti scandali a destra non smuovono i partiti e il pubblico di destra. I politici toccati dagli scandali vengono difesi a spada tratta da colleghi e giornali.
- Questo atteggiamento è l’eredità della manipolazione berlusconiana che, per decenni, ha negato l’evidenza o ribaltato le accuse
- La cultura politica di destra sembra essere preda di una pura logica di clan in cui si difende la propria parte anche quando indifendibile
Un senso di già visto e di sconforto si sta impadronendo del dibattito pubblico sugli ultimi scandali a destra. Di già visto perché, come prevedibile, il solito armamentario difensivo dell’epoca berlusconiana è già stato ripreso da Meloni, Santanchè & co. Di sconforto perché è difficile capire come affrontare discorsivamente questi scandali e quelli che popoleranno questa legislatura. Non è soltanto un problema di chi da sinistra cerca di criticare l’affarismo dei neofascisti. E non è tanto



