- «La lotta all’evasione si fa davvero dove sta l’evasione, le big company, le banche e non il piccolo commerciante a cui vai a chiedere il pizzo di Stato», ha detto la presidente del Consiglio Meloni, superando anche Berlusconi.
- Dal palco di Catania, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale, ha scelto una formula scioccante, in una città, in una regione, dove il «pizzo» è un male assoluto ben noto.
- In questi primi mesi di attività l’esecutivo ha dato seguito alle promesse prevedendo una serie di sanatorie di cui ha beneficiato chi non è in regola con il fisco.
Il pizzo non è più solo quello che la mafia chiede alle attività commerciali, agli imprenditori, che inquina l’economia e avvelena il tessuto sociale. Ora c’è anche una forma di «pizzo di Stato». Almeno secondo le teorie della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha sostanzialmente equiparato il recupero dell’evasione a un’attività criminale. Dal palco di Catania, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale in vista del voto di oggi e domani, ha scelto una formula sciocc



