Dna batte Sim. La Procura di Milano ha deciso di convocare Leonardo Apache La Russa e l'amico dj “Tommy” (Tommaso) Gilardoni per sentire le loro versioni sull'accusa di violenza sessuale, denunciata da una 22enne la notte fra il 18 e 19 maggio 2023. A quanto risulta a Domani come prioritaria non c’è l’intenzione di chiedere al Senato di procedere per poter utilizzare la Sim intestata allo studio legale del padre, Ignazio La Russa.

Oltre all’interrogatorio infatti, quello che preme alla procura è chiedere al terzogenito del presidente del Senato, assistito dall'avvocato Adriano Bazzoni, e all'amico 24enne, originario del comasco che vive a Londra, di poter prelevare un campione di Dna, da comparare con l’unica traccia genetica repertata sul materiale sequestrato dalla squadra mobile di Milano nel corso dell’indagine. Una richiesta che dovrebbe arrivare ancora prima dell’interrogatorio vero e proprio. Passi dell’indagine che potrebbero gettare nuove luci sull’accaduto che ha creato involontariamente un unicum politico, e disinnescare il cortocircuito costituzionale che agita i giornali da settimane: l’immunità parlamentare estesa a un parente.

La denuncia

L’episodio di violenza sarebbe avvenuto a casa del presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo una serata all’Apophis Club di Milano. La presunta vittima e il giovane si conoscevano già prima e si sarebbero ritrovati nel corso dell’evento. Lei ha riferito di aver accettato da bere e da allora di aver perso memoria di tutto quanto accaduto finché non si è ritrovata la mattina dopo nel letto del figlio del presidente del Senato. Lo stesso Ignazio La Russa ha confermato di aver visto la ragazza, ma finora ha sempre portato avanti la presunta innocenza del figlio.

La pm Rosaria Stagnaro e la procuratrice aggiunta Letizia Mannella non hanno ancora fissato una data per l’interrogatorio né notificato l’invito a comparire ai due indagati ma, da quanto si apprende i passi saranno discussi nei prossimi giorni. Se si dovesse ipotizzare l’esigenza della Sim, la procura sarà pronta a ripensarci, ma prima di arrivare a quello altre mosse saranno portate avanti, e la verifica del Dna sarà una delle più imminenti.

Nei mesi scorsi aveva fatto molto discutere il telefono di Leonardo Apache La Russa, visto che è emerso che la proprietà era direttamente collegata al celebre padre. Alla fine il dispositivo era stato ritenuto un elemento separato rispetto alla Sim, tuttora nelle mani della famiglia La Russa.

Da allora la procura non è mai andata avanti con l’ipotesi di richiedere alla giunta per le immunità di Palazzo Madama l’autorizzazione a procedere. A quanto viene raccontato a Domani, nonostante il clamore giornalistico, non è l’elemento ritenuto più rilevante per le indagini. Dna e interrogatorio arriveranno prima. Nel frattempo procede la raccolta delle testimonianze da parte della Pm. La movida milanese registra parecchi nomi noti, e nelle scorse settimane è stato ascoltato come amico di La Russa Tommaso Inzaghi, figlio di Simone e Alessia Marcuzzi. Altri nomi verranno ascoltati.

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