Per la Rai sovranista mandare in onda trasmissioni ideate e finanziate da privati non è un problema. E quindi, ecco battezzati una serie di spin-off di Linea Verde, programma caposaldo della televisione pubblica fin dal 1981. Tra questi c’è anche quello ideato (gratuitamente, dice lei e la Rai) dalla figlia della ministra delle Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Ludovica.

In realtà nella prossima stagione, il programma si fa addirittura in sette, con un profluvio di “linee” che rende orgoglioso Angelo Mellone, direttore del Day time Rai e uno dei fedelissimi dell’ad Giampaolo Rossi, uno che non perde occasione per citare l’importanza del racconto della provincia in ogni intervista che rilascia. Nell’ultima, al Corriere della Sera, ha spiegato come l’Italia «fuori dalla bolla delle grandi città è una nazione “provinciale”» e di avere l’ambizione di raccontare «la qualità della vita dei borghi, il ritorno in campagna dei giovani che creano imprese competitive e l’artigianato di avanguardia». L’impronta bucolica che ha dato al suo intrattenimento ha però anche altre origini.

Prodotti dei privati

Nello specifico, l’idea di raccogliere soldi facendo finanziare ad altri questo tipo di programmi. Gli spin-off come Linea Verde Bike, Linea Verde Start o Linea Verde Link sono infatti dei cosiddetti branded content, prodotti interamente pagati da committenti esterni. È una prassi che la Rai segue da anni: in passato hanno investito tra gli altri anche Enel X, Poste e Confartigianato (che, tra l’altro, continua a investire, spiegano da viale Mazzini).

L’idea (e il finanziamento collegato) viene presentata in Rai, dove la direzione competente – in questo caso quella del Day time, cioè quella di Angelo Mellone, fedelissimo della Meloni – valuta se il prodotto funziona e se rispetta tutti gli standard, e poi viene messo in onda. La questione economica, cioè il costo del programma sostenuto dal committente, viene poi gestita da Rai Pubblicità. È da anni che la Rai ha deciso di incassare introiti pubblicitari attraverso contenuti sponsorizzati. Già nel 2019, allora direttore di Raidue, Carlo Freccero, si esprimeva con entusiasmo: «Il branded content è il futuro della pubblicità delle reti generaliste». Una scelta non dettata dalla stretta necessità, visto che la Rai può contare sugli incassi del canone.

Ma Linea Verde Bike, in particolare, ha una genesi peculiare. Nei titoli di testa della trasmissione, che è andata in onda per la prima volta il 2 settembre, si legge che il programma è un’idea di Ludovica Casellati, la figlia della ministra per le Riforme ed ex presidente del Senato. Contattata da Domani, Casellati spiega che ha proposto l’idea al servizio pubblico, che l’ha raccolta e ne ha fatto un programma per cui, specifica, non riceve compensi di nessun tipo, né dalla Rai né da altri.

La trasmissione da lei ideata viene infatti interamente pagata da sponsor esterni. Nel caso specifico, alla fine della prima (e unica, a causa di uno speciale sul terremoto in Marocco andato in onda sabato 9) puntata andata in onda finora, viene segnalato come sono stati «inseriti a fini promozionali i seguenti prodotti: Generali Italia e Cattolica e Cantina vecchia torre».

L’idea di Casellati

Casellati non riceve dunque pagamenti, ma il programma si sovrappone alla sua attività e ai suoi interessi. Dal 2013 è direttrice di Viagginbici.com, un portale dedicato al turismo in bici, mentre nel 2018 ha fondato Luxurybikehotels.com, «una collezione di alberghi 4 e 5 stelle, o country house di un certo livello che assicurano dei servizi minimi a chi vuole utilizzare la bicicletta per conoscere il territorio. Le strutture devono avere dei requisiti minimi e vengono recensiti con le ruote e non con le stelle», si legge sul suo profilo LinkedIn.

Il sito segnala strutture in quasi tutta Italia. Se qualcuno vuole segnalare la propria attività, bisogna compilare un modulo e lo staff di Luxurybikehotels.com provvederà a ricontattarvi.

Ludovica Casellati, ex dirigente di Publitalia, era già diventata “famosa” per essere stata scelta da sua madre come capo della sua segreteria nel 2005, quando Casellati senior era stata nominata sottosegretaria alla Salute. L’incarico è durato circa un anno.

Il programma

Negli ultimi mesi, dunque, ha lavorato anche al programma su Raiuno e Rai Italia condotto da Federico Quaranta e Giulia Capocchi: nella brochure che illustra i palinsesti si legge di «un racconto del territorio italiano dalla prospettiva di chi lo percorre grazie all’utilizzo del mezzo di trasporto green per eccellenza: la bicicletta».

Semmai qualcuno avesse perso il lancio, Casellati ha provveduto anche a segnalare la partenza del programma sulla sua testata. «Il programma presenta il territorio italiano, con una carrellata di situazioni e personaggi virtuosi legati all’ambiente, all’agricoltura e all’enogastronomia» si legge su Viagginbici.com. Il sito di Casellati anticipa anche le destinazioni delle diverse puntate: dalla prima, quella già andata in onda, sul Salento, a quella sulla laguna veneta, le montagne del cuneese, la Maremma toscana, la provincia bresciana e quella perugina.

Il programma andrà in onda fino a inizio ottobre. Ma quella che appare come una partita vantaggiosa per il servizio pubblico, che non deve sborsare un centesimo, apre una serie di questioni di opportunità. Come quella che, a prescindere da ideatori e finanziatori, la Rai mandi in onda prodotti confezionati da privati, rispettosi di standard che vengono valutati soltanto dai singoli dirigenti di viale Mazzini.

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