- Stefano Ceccanti, deputato del Pd, ha parlato di decreti “minotauro”. Sono provvedimenti che “mangiano” e assorbono altri decreti, precedenti e successivi, fino ad assumere fattezze a volte mostruose.
- In totale, nella legislatura in corso sono già venti i decreti decaduti o abrogati per confluire in altri, di cui quindici solo nell’ultimo anno, dall’inizio dell’emergenza sanitaria a oggi. Non è una questione di tecnicismi. Si tratta di una pratica che contribuisce a marginalizzare il lavoro del parlamento.
- «I decreti “minotauro” sono una delle cause principali del monocameralismo di fatto», dice Ceccanti, che come presidente del Comitato per la legislazione ha proprio il ruolo di monitorare la qualità delle leggi.
Il nome mitologico l’ha diffuso Stefano Ceccanti, deputato del Partito democratico: decreti “minotauro”. Sono provvedimenti che “mangiano” e assorbono altri decreti, precedenti e successivi, fino ad assumere fattezze a volte mostruose. Il caso più evidente è quello del decreto Ristori, nel cui corpaccione sono finiti altri quattro testi: prima il Ristori bis, poi ter e quater, tutto in un’unica legge di trentacinque articoli e più di duecento pagine. In precedenza era già accaduto con il Cu



