- Il quasi-decalogo che Giuseppe Conte ha consegnato a Mario Draghi ha una valenza diversa dalla semplice schermaglia tattica “resto-me ne vado”. A scorrerlo si vede come segni una sterzata in direzione laburista da parte dei Cinque stelle.
- Ad eccezione del reddito di cittadinanza, che investe un cardine identitario del M5s, i vari provvedimenti invocati dai pentastellati si muovono su terreno economico-sociale dove si possono realizzare accordi e compromessi onorevoli per tutti.
- Grazie a questa svolta (potenzialmente) pragmatica il Pd può guardare con maggiore serenità all’immediato futuro. Il partito di Letta non avrebbe più al fianco un alleato imprevedibile e bizzoso, come è stato negli ultimi mesi, bensì un partner con il quale fare squadra per spingere il governo verso una direzione più sociale.
Il quasi-decalogo che Giuseppe Conte ha consegnato a Mario Draghi ha una valenza diversa dalla semplice schermaglia tattica “resto-me ne vado”. A scorrerlo si vede come segni una sterzata in direzione laburista da parte dei Cinque stelle. Tutti i punti investono questioni di carattere economico-sociale mentre sono state lasciati nell’ombra altri temi un tempo caratterizzanti, come la centralità della rete e l’ampliamento degli istituti di democrazia diretta. Allo stesso modo, anche la quest


