Lo schiaffo al sultano

La Turchia reagisce ma Draghi non si scusa col «dittatore» Erdogan

Riccardo Antimiani/POOL Ansa/LaPresse
Riccardo Antimiani/POOL Ansa/LaPresse

Sostegno bipartisan al presidente del Consiglio dopo l’attacco. La Farnesina muove la diplomazia per gestire le tensioni con Ankara

  • Tutti, e tutte, con Mario Draghi. Non era mai successo neanche sull’emergenza della pandemia. E invece dare del «dittatore» a Recep Tayyip Erdogan ha fatto il miracolo nella politica italiana.
  • All’indomani della conferenza stampa in cui il presidente usa parole mai pronunciate da un premier contro il presidente turco, la diplomazia di Ankara convoca l’ambasciatore italiano e reclama a gran voce scuse ufficiali. Ma il parlamento si schiera con Draghi.
  • Da Palazzo Chigi comunque non arrivano scuse ufficiali né ufficiose. La Farnesina ha messo in moto la diplomazia per chiudere la questione. Del resto Draghi ha fra i suoi più stretti collaboratori l’ambasciatore Luigi Mattiolo, suo consigliere diplomatico, per anni capo missione presso Ankara e grande esperto della politica turca.

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