Alla fine si è confermato un feeling personale e una sintonia ideologica. La premier è stata incensata dal presidente Usa come la leader di punta tra gli europei, certamente la più amica. Alla presidente del Consiglio la responsabilità di esercitare ora un ruolo di promozione degli interessi europei, senza cedere alle lusinghe di un rapporto privilegiato. Con la spada di Damocle che essere la preferita di Trump è rischioso
Le relazioni speciali tra paesi si nutrono sempre di interessi convergenti. Qualche volta anche di identità di vedute. Certamente Giorgia Meloni, grazie alla intesa di lungo periodo con Donald Trump – basti pensare che sostenne le sue accuse di brogli nel 2020 – può vantare una sintonia che pochi leader europei. Un certo fastidio nei confronti dello stato di diritto e delle libertà civili, il sovranismo, uno stile politico aggressivo e insofferente alle critiche – che però nel presidente america



