«Me lo hanno raccontato fonti giornalistiche che non devo riferire a nessuno perché faccio il parlamentare e il sindacato ispettivo è una delle mie prerogative», questa la risposta di Luciano Nobili a Domani sull’interrogazione in cui accusa Report di avere pagato un servizio per gettare discredito sul leader di Italia viva, Matteo Renzi: «Io non ho mai detto di aver visto fatture, è quello che voglio sapere». Nel testo non cita la testata, anche perché neanche a lui risulta che nessuno ne abbia mai scritto: «Me ne hanno parlato, mi è sembrato più che sufficiente per occuparmene». Il ministero dell’economia però adesso è stato tirato in ballo: «Magari scopriamo che la Rai ha avuto rapporto con questa società o con altre. Magari mi hanno detto una stupidaggine, e io ho fatto un’interrogazione su una stupidaggine, lo vedremo».

Fedez e Renzi

Alle 19 Franco Di Mare, il direttore di Rai 3, sarà ascoltato in commissione di Vigilanza Rai, in ufficio di presidenza è stato deciso che si affronterà non solo il caso Fedez ma anche la questione Renzi, visto che l’ex premier ritiene di essere vittima degli attacchi della trasmissione di inchiesta Report per un servizio andato in onda lunedì dove compare al fianco dell agente dei servizi segreti Marco Mancini in autogrill.

Il deputato renziano Luciano Nobili, il giorno stesso, ha presentato un’interrogazione in parlamento, che accusa il programma di essere stato influenzato dall’ex portavoce di Giuseppe Conte, Rocco Casalino, e di aver organizzato a pagamento a novembre un servizio per ledere l’immagine di Renzi. Dunque non quello più recente.

Il caso

«A proposito di Rai, Report – ha scritto Matteo Renzi nella sua Enews di ieri - è andato in onda un servizio che andrebbe studiato nei manuali di complottismo». Lunedì sera il servizio di Giorgio Mottola e Danilo Procaccianti ha mostrato come, nella piazzola di un autogrill, Renzi abbia incontrato un agente dei servizi segreti, Marco Mancini. Mancini, che vanta una pagina su wikipedia, è stato prima condannato e poi assolto per l’estensione del segreto di stato per il caso Abu Omar, l'imam egiziano rapito a Milano da agenti della Cia. Cecilia Marogna, la donna di fiducia del cardinale Angelo Becciu, avrebbe avuto diretti contatti con lui.

L'appuntamento è durato quaranta minuti ed è avvenuto il 23 dicembre scorso, nel pieno della crisi del governo Conte, quando il tema dei servizi segreti – ricorda Report - è uno delle questioni di attrito principali all'interno della maggioranza. 

L’interrogazione

Prima della messa in onda è partito l’attacco di Nobili, che il pomeriggio, ha annunciato un’interrogazione all’indirizzo del ministro dell’Economia, Daniele Franco, su un servizio andato però in onda il 30 novembre a tema Alitalia.

Il servizio spiegava il fallimento della partnership con l’emiratina compagnia Etihad, sponsorizzata dall’allora premier Matteo Renzi. Inoltre, l’inchiesta raccontava la vicenda di Piaggio Aerospace, l'azienda aeronautica del settore sicurezza e difesa anch'essa entrata in possesso degli Emirati Arabi in epoca renziana.

Nobili accusa la Rai di aver architettato il pezzo a bella posta: «Vogliamo vederci chiaro e capire se soldi pubblici sono stati utilizzati per pagare informatori allo scopo di costruire servizi confezionati per danneggiare l’immagine di Renzi. Ci chiediamo con preoccupazione se la Rai compri informazioni con i soldi degli italiani per le sue trasmissioni di inchiesta», ha dichiarato ieri un un comunicato.

La Tarantula

Il testo dell’interrogazione, fino a mercoledì era ancora al vaglio degli uffici della Camera, ma Domani ha potuto leggerlo in versione integrale. Nello specifico, si punta il dito su una società di produzione televisiva e si chiede «se siano intercorsi rapporti economici nel mese di novembre 2020 fra la società Tarantula Luxembourg Sarl e la Rai TV e segnatamente se esista una fattura con oggetto Alitalia/Piaggio pagata dalla Rai a tale società per un totale di 45 mila euro e nel caso chi l’abbia autorizzata» inoltre «se la redazione di Report abbia mai avuto rapporti con il dottor Francesco Maria Tuccillo, ex collaboratore della Piaggio Aerospace, e se vi siano stati rapporti economici fra la società lussemburghese e il dottor Francesco Maria Tuccillo». Parti rese note tramite comunicati stampa.

Report ha smentito categoricamente di aver pagato informatori, e la Tarantula si è detta pronta a intraprendere azioni legali contro il parlamentare.

Le interrogazioni devono essere argomentate, ma nella parte non ancora pubblicata, Nobili fa riferimento ad alcuni articoli di febbraio dove si parlava di presunte e-mail del portavoce di Conte, Casalino, e testate giornalistiche Rai, e la richiesta di spostamento di un servizio Rai a novembre. E-mail che Casalino aveva negato fossero mai state inviate.

Per Nobili, il collegamento tra i due servizi, che ha reso cogente portare avanti l’interrogazione lo stesso giorno del nuovo, è dipesa dal fatto che «l’intervista fatta a Matteo Renzi era un’intervista che continuava quel servizio di Report», il giornalista «ha ripreso le stesse questioni dello stesso servizio. Se mi chiede qual è la connessione questa è la risposta, Report stava continuando a lavorare, e ho voluto sapere se usa risorse interne o esterne». L’interrogazione è arrivata «quando ho saputo che erano state poste ancora le stesse domande a Renzi».

La fonte di Report

All’atto parlamentare è seguita la messa in discussione della fonte del recente servizio di Report, non oggetto dell’interrogazione. Il problema per Renzi sono le immagini riprese all’autogrill con Mancini. Alle 23 di lunedì Nobili ha pubblicato un post: «Se è davvero una passante ferma all’autogrill non può accorgersi di ciò che accade dopo alla barriera. La passante all’autogrill aveva per caso anche microfoni direzionali in auto? Qualcuno mente».

Renzi ha ripreso punto per punto la versione di Nobili e ha aggiunto: «Non faccio incontri segreti e se devo fare un incontro riservato non lo faccio in Autogrill ma in un ufficio. Se vedo una persona al volo in Autogrill, in stazione, in aeroporto, in treno, in piazza, allo stadio, non lo definisco incontro segreto. Se qualcuno pensa che si possa organizzare un incontro segreto in un luogo pubblico, costui ha bisogno di un Tso immediato».

Ranucci ha condiviso su Facebook le risposte della fonte, un’insegnante che, secondo quanto riferisce, aveva dovuto sostare nell’area di servizio per problemi di salute del padre: «Ero dentro la macchina si ma con il finestrino del guidatore (quindi anteriore sinistro) leggermente abbassato nonostante fosse inverno lo tenevo così per areare un po’ l’abitacolo. Le due persone si sono salutate molto vicino alla mia auto e quindi ho potuto chiaramente sentire il saluto e la frase pronunciata in tono tutt’altro che minaccioso». Lei, riporta il giornalista, ribadisce di essere «solo una normale insegnante che si è trovata nel posto giusto ma al momento sbagliato. Sbagliato, non certo per me». I parlamentari della commissione di vigilanza Rai chiederanno spiegazioni direttamente a Di Mare.

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