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L’aiuto esterno a La Russa e gli avversari interni del Pd

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  • Dopo i 101 di Prodi ora abbiamo i 17 di La Russa. Nessuno rivendica la manina giunta a sorreggere la coalizione di destra, ma qualche ipotesi si può avanzare. Cui prodest?
  • Il duo Meloni-Salvini è il primo a goderne. Se volevano indebolire il Cavaliere e seminare lo sconcerto tra le file forziste, il colpo è ben assestato. Il declino politico di Berlusconi ha trovato qui la sua sanzione finale.
  • Eppure in Senato poteva andare in scena un altro film. Di fronte all’impasse delle forze governativa ci sarebbe stato spazio per una candidatura di mediazione: Pier Ferdinando Casini. Sarebbe stato un successo per il Pd, e per il suo segretario. Chi aborriva questa ipotesi? Chi avrebbe fatto di tutto pur di non rafforzare politicamente Letta? 

Il ritorno alla politica bipolare, con un sano e fisiologico confronto tra destra e sinistra, è inciampato alla prima prova. Al Senato, nella migliore tradizione italica delle imboscate e dei trabocchetti, sono affiorati, ma non a sufficienza per renderli visibili, dei novelli responsabili, andati in soccorso al vincitore. Dopo i 101 di Prodi ora abbiamo i 17 di La Russa, con la differenza che i primi affondarono il professore e questi invece hanno innalzato al secondo scranno della repubbl

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